16 millimetri alla rivoluzione - Cineclub Arsenale APS

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16 MILLIMETRI ALLA RIVOLUZIONE

di Giovanni Piperno

Durata: 65'
Luogo, Anno: Italia, 2023
Cast: Luciana Castellina


Sinossi

Giovanni Piperno, in prossimità delle elezioni per il Parlamento europeo, propone una riflessione su cosa ha significato essere comunisti in Italia prima e dopo il 12 novembre 1989 quando Achille Occhetto invitò il PCI ad aprirsi ad un profondo rinnovamento.


Critica

Un documentario in cui all'inevitabile senso di nostalgia si aggiunge una lucida riflessione su quanto accaduto dopo giungendo fino ai giorni nostri. Molti tra gli appassionati di cinema non più giovanissimi ricorderanno La cosa, il documentario con cui Nanni Moretti andava nelle sezioni del PCI per capire come la svolta, che includeva anche il cambio di denominazione, veniva accolta dai militanti. Trentacinque anni dopo Piperno compie un'operazione importante per due motivi. Il primo è dato dal fatto che ci ricorda che esiste un Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico che ha raccolto e raccoglie documenti preziosi che contribuiscono a costruire la memoria del nostro Paese. Nello specifico poi hanno contribuito alla realizzazione sia la Struttura di missione anniversari nazionali ed eventi sportivi nazionali e internazionali presso la Presidenza del Consiglio dei ministri che la collaborazione di Rai Teche. Troppo spesso, in questo flusso ininterrotto di informazioni che affolla le nostre giornate, si rischia di pensare che il passato, anche quello più vicino a noi, sia remotissimo e pertanto privo di interesse se non per gli storici o i sociologi professionali. Non è e non deve essere così secondo Piperno. Il secondo motivo è dato dalla necessità di ricordare che effettivamente il socialismo reale ha fallito, trasformandosi in dittature che hanno puntato all'uguaglianza negando la libertà e realizzando purtroppo numerose 'fattorie' degli animali' in cui c'era chi si sentiva più uguale degli altri. Questo fallimento però non può e non deve distruggere quegli ideali di uguaglianza e di parità di diritti che la stragrande maggioranza di coloro che votavano PCI intendeva promuovere. Sono quelli che, come ricorda Piperno con il supporto di una testimone del tempo come Luciana Castellina, ebbero l'impressione in quel novembre di sentirsi dire che avevano sbagliato tutto.

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