ananda - Cineclub Arsenale APS

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ANANDA

di Stefano Deffenu

Durata: 60'
Luogo, Anno: Italia, 2022
Cast:


Sinossi

Diceva Chris Marker in Level Five, non a caso un altro film come Ananda di Stefano Deffenu che ha il suo centro in un trauma, che se la questione principale del XX secolo era la coesistenza degli spazi, quella del XXI è invece la coesistenza dei tempi. L’incipit quasi manzoniano di questo docu-film mette subito al centro la questione: delle didascalie raccontano allo spettatore del viaggio in India fatto dal regista insieme al suo fratello gemello, durante il quale aveva deciso di riprendere tutto, ma il materiale era stato rubato da un bambino: tre anni dopo, con un pacco anonimo, le riprese gli sono state restituite. Sta al commento vocale, che si rifà all’ultimo Malick nella sua totale alterità, guidare il rimontaggio di questo archivio perduto, organizzandolo attorno a una grande assenza: quella del fratello gemello del regista, da un giorno all’altro scomparso senza lasciare traccia.


Critica

«Ananda è una mia personale ricerca verso una pace che probabilmente non troverò mai. Un viaggio alla ricerca di me stesso, ma anche di mio fratello, che in un certo modo ritrovo nei visi dei bambini e nella loro gioiosa anarchia e che mi ha portato dalla Sardegna fino alle pendici dell’Himalaya. Una ricerca che non è finita con il ritorno a casa, ma è continuata per dieci lunghi anni in un viaggio doloroso che ha trovato la sua catarsi in un misto di sorrisi e lacrime, musica e immagini, divinità, saggi, antichi maestri e fantasmi. Dieci anni che non sono comunque bastati a supplire a una mancanza gigantesca. La mia prospettiva era di realizzare un film personale che elevasse il film documentario al di sopra del solito diario di viaggio turistico occidentale. Nel film, Ananda non è lo stato di sublime delizia dell’induismo, ma una tribù di bambini eternamente gioiosi che hanno deciso di vivere liberamente. Il tema del film è il ritorno a un’infanzia perduta, che però allo stesso tempo è sempre dentro di noi, fa parte della nostra vita e anche della nostra anima».

Stefano Deffenu