BATTLE ROYALE - DIRECTOR'S CUT - Cineclub Arsenale APS

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BATTLE ROYALE - DIRECTOR'S CUT

di Fukasaku Kinji

Durata: 120'
Luogo, Anno: Giappone, 2000
Cast: Takeshi Kitano, Ai Iwamura, Aki Maeda, Haruka Nomiyama, Hirohito Honda


Sinossi

Il cult che ha anticipato Hunger Games e Squid Game. Dall'omonimo romanzo best-seller di Takami Koshun.

Giappone. La società è travolta da una crisi economica e sociale senza precedenti. 42 studenti sono stati selezionati per partecipare al programma annuale Battle Royale,mvoluto dal governo per disciplinare i giovani. Spediti su un’isola remota gli allievi ricevono un’arma con l’ordine di eliminare i propri compagni entro tre giorni. A sorvegliare questo crudele gioco è lo spietato professore Kitano. Ha inizio una battaglia all’ultimo sangue in cui il sopravvissuto sarà soltanto uno.


Critica

Il film, che è tratto da un romanzo di Takami Koushun, è ambientato in un Giappone distopico del futuro prossimo in cui il governo, per frenare la delinquenza giovanile, vara il Battle Royale Act e invia su un’isola un gruppo di 42 studenti di prima superiore. Lì un insegnante sadico (Takeshi Kitano) li informa che nei tre giorni successivi dovranno uccidersi a vicenda, altrimenti verranno fatti saltare in aria dai collari esplosivi che portano al collo, finché non ne rimarrà uno solo. O forse nessuno. Attrezzati di armi micidiali, i ragazzi iniziano a partecipare a questo gioco al massacro promosso dallo Stato.

Fukasaku, regista veterano noto in Giappone per i film della serie Lotta senza codice di onore (1973-74), incentrati sulla guerra tra bande che, nel dopoguerra, si disputavano il controllo del territorio a Hiroshima, ha filmato Battle Royale con la sua caratteristica violenza sfrenata, condita da un tocco di humour nero e un’azione praticamente ininterrotta. In Giappone il film ha suscitato polemiche quando è uscito – c’è chi ha urlato al nuovo capolavoro, e chi lo ha liquidato come exploitation di cattivo gusto. L’Eirin, l’ente nipponico per la censura cinematografica, lo ha punito vietandolo ai minori di 15 anni, cosicché i ragazzini della stessa età dei personaggi non hanno potuto vederlo. Banditi che si fanno fuori l’uno con l’altro possono anche andar bene, ma per i censori dell’Eirin adolescenti che ammazzano altri ragazzi a suon di pistole, coltelli e bombe sono un altro paio di maniche. Battle Royale, comunque, è vissuto di vita propria, e fuori dal Giappone la critica e gli appassionati lo hanno consacrato come un classico dei nostri giorni. Nel 2009 Quentin Tarantino ha dichiarato: “Se c’è un film, tra quelli realizzati da quando ho iniziato a fare il regista, che vorrei aver fatto io, è proprio quello”. Tarantino non è certo l’unico a essere stato influenzato dal film.

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