Be My Voice - Cineclub Arsenale APS

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BE MY VOICE

di Nahid Persson

Durata: 90'
Luogo, Anno: Svezia, 2021
Cast: Masih Alinejad


Sinossi

Be my voice, il film documentario diretto da Nahid Persson, racconta la vera storia di Masih Alinejad, giornalista e attivista, che per milioni di donne iraniane rappresenta l'esempio alla ribellione contro l'hijab forzato.

Masih Alinejad, che oggi si trova negli Stati Uniti ed è costretta a vivere sotto protezione, lotta da anni contro ogni limitazione dei diritti civili, per il rispetto delle donne del suo paese d'origine. La coraggiosa e determinata giornalista guida uno dei più grandi atti di disobbedienza civile nell’Iran di oggi e usa la sua libertà in esilio per dare voce alla protesta nel suo paese d’origine. Attraverso l'uso dei social racconta la propria battaglia ed è seguita da milioni di persone.


Critica

Vincitore nel 2021 del festival di film d'inchiesta Pordenone Docs - Le voci del documentario, Be My Voice ha il suo punto di forza nella quantità di informazioni che la sua instancabile protagonista veicola, nell'energia che oppone a un sistema di potere cieco e arcaico. Il suo cuore è nel montaggio di immagini per lo più girate da fotocamere di cellulari, veri coprotagonisti del film, e che, in quanto uniche testimonianze del presente, in un Paese che ha censurato i social e la rete, interessano maggiormente la regista e il pubblico. Immagini insostenibili, che costituiranno la memoria di una repressione implacabile e sottorappresentata.

Oltre a ciò il film certifica anche un passaggio di testimone tra due donne iraniane di generazioni diverse che hanno trovato nei media la loro costosa libertà: Nahid Persson ha dedicato molti suoi film all'Iran ("una terra brutale"); nata nel 1960, quindi ha vissuto in pieno la rivoluzione del 1979 ("non avremmo mai immaginato che sarebbe stato il clero reazionario e misogino, a prendere il potere"), come ci ricordano alcune sequenze di dimostrazioni di piazza di allora contro Khomeini ("se non obbediscono alla legge, le scortichiamo vive").Già autrice di The Queen and I (intervista a Farah Diba, ultima imperatrice e moglie dello scià di Persia) e del più autobiografico My Stolen Revolution, qui pedina le giornate frenetiche, iperconnesse e psicologicamente dilanianti di Masih. L'unica presenza concessa è quella del marito di Masih, Kambiz Foroohar, anche lui giornalista politico, presente sia nei momenti di esaltazione della consorte, che in quelli, altrettanto frequenti, di disperazione, paura e senso di colpa per le minacce subite dai propri familiari e connazionali.

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