Critica
Scarlett Johansson rimette, probabilmente per l'ultima volta, i panni della supereroina caduta in Avengers: Endgame, per un film dall'azione incessante e spettacolare.
Dopo Captain Marvel ecco un nuovo prequel nella saga degli Avengers, con lo scopo anche questa volta di introdurre un nuovo personaggio nelle vicende ambientate nel presente. Si tratta di Yelena Belova, sorella ideale di Natasha che rivedremo già tra qualche mese nella miniserie Hawkeye su Disney+. Tra l'altro Black Widow ha una scena post-titoli di coda che per la prima volta vede un film richiamare una serie Tv, visto che appare un personaggio finora visto solo in The Falcon and the Winter Soldier la cui identità è data per scontata al pubblico. Questo fa anche pensare che, se non ci fossero stati i ritardi da pandemia per l'uscita di Black Widow, la scena sarebbe stata diversa. Proprio in questi giorni del resto l'universo Marvel cinetelevisivo ha praticato anche una sfrontata riscrittura, sempre di una scena post-titoli: quella di WandaVision, dove sono stati cambiati gli ambienti e la musica e dove è stata aggiunta la sagoma - presumibilmente - del Dottor Strange, per una maggior continuità con il film in uscita l'anno prossimo. Una continuità che al momento della programmazione della serie su Disney+ non si sarebbe potuta avere, perché le riprese di Doctor Strange in the Multiverse of Madness non erano nemmeno iniziate.
Accantonando la questione della scena post-titoli, il film spiega finalmente cosa fosse quella cruciale missione a Budapest che aveva coinvolto la Vedova e Hawkeye e che viene citata già nel primo Avengers. Soprattutto però dà un corollario di comprimari al personaggio di Scarlett Johansson. Purtroppo l'attrice non potrà godersi ulteriori apparizioni al fianco di Rachel Weisz, Florence Pugh e David Harbour, ma si tratta di personaggi che in questo film hanno già avuto lo spessore per cui invece la Vedova Nera ha dovuto aspettare circa un decennio.
Black Widow rende inoltre per certi versi giustizia al peso relativamente scarso dato alla sua morte rispetto a quella di Tony Stark in Avengers: Endgame, ma non è solo un capitolo riparatore. Il villain è il più patriarcale immaginabile e il messaggio di emancipazione è chiarissimo, senza arrivare a scene gratuite come quella di tutte le eroine radunate nel finale della saga degli Avengers.
Andrea Fornasiero, mymovies.it