Con la grazia di un Dio - Cineclub Arsenale APS

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CON LA GRAZIA DI UN DIO

di Alessandro Roia

Durata: 74'
Luogo, Anno: Italia, 2023
Cast: Tommaso Ragno, Maya Sansa, Sergio Romano


Sinossi

Luca torna nella sua Genova dopo un ventennio passato a rifarsi una vita, mettendo grande distanza fra sé e il suo passato turbolento e trasformandosi in un ristoratore di successo, felicemente sposato e con due figli, uno dei quali in arrivo. A richiamarlo nella sua città natale è l'amico di sempre ed ex compagno di scorribande Maurizio, che lo convoca al capezzale di suo fratello Vincenzo, morto per overdose. Tutti sembrano ritenere la fine di Vincenzo come il prevedibile esito di una vita di eccessi. Ma Luca non è convinto, e comincia ad aggirarsi per i caruggi di Genova alla ricerca della verità: e questo dà fastidio a molti perché fa venire a galla segreti che sarebbe meglio lasciare tali. "Il miracolo è che siamo ancora vivi", gli dice Maurizio. E non è detto che ci resteranno.


Critica

Con la grazia di un Dio segna l'esordio alla regia di Alessandro Roia, il Dandi del Romanzo criminale televisivo, e vede protagonisti Tommaso Ragno nei panni di Luca e Sergio Romano in quelli di Maurizio. Entrambi sono efficaci, il primo nel comunicare lo straniamento di un uomo che si confronta con un passato che preferirebbe dimenticare, il secondo nel raccontare il tormento di chi non ha mai saputo tirarsene fuori. La Genova del film fa il paio con la Napoli di Nostalgia, cui la trama fa eco, anche per la presenza di Tommaso Ragno, qui in un ruolo simile a quello del protagonista, là a quello di Maurizio. La sceneggiatura, scritta da Roia con Ivano Fachin, è asciutta ed essenziale soprattutto nei dialoghi, ma è meno a fuoco nelle svolte narrative, che scontano appunto anche l'involontaria parziale somiglianza con quelle del film di Martone. Maya Sansa ha un ruolo per lei inedito, quello di Claudia, l'ultima compagna di Vincenzo e terzo elemento del trio di amici storici, cui si aggiunge anche il nordafricano Ahmed Hafiane). Maurizio rimpiange un passato in qualche misura più semplice, perché poi è arrivata gente "più avida, più cattiva e con meno regole", anche nel crimine. E Vincenzo appare come la vittima dell'assenza di Luca, che è riuscito grazie al fratello a sfuggire alla galera. La scena iniziale, un primissimo piano della sventratura di un pesce, è un'anticipazione della trama a seguire, che eviscera il ventre molle di una città di porto piena di misteri. Roia racconta con onestà e una buona capacità di regia, ma manca di una maggiore originalità nella storia e una maggiore distanza da alcuni topos già visti del genere noir. La sua capacità con la cinepresa e con gli attori lo legittima comunque a proseguire su questa strada, osando maggiormente sia dal punto di vista tematico che da quello artistico.

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