Critica
Demiurgo totale ed enigma vivente, atletico e mistico, ossessivo e separato, autore visionario o attore diabolico di fronte a Tom Cruise (Jack Reacher), Werner Herzog appartiene a quella frangia aristocratica di registi agrimensori. A settantasette anni, ha percorso una parte del globo a piedi, misurandolo e sondandone l'anima. Queste lunghe marce, che si è imposto talvolta oltre i limiti del suo corpo, sono un gesto poetico. Il suo gesto poetico che ha per vocazione lo scopo di scongiurare la rovina della civiltà ma soprattutto la morte. Herzog l'ha sovente guardata in faccia, nel corso della sua avventurosa esistenza e dentro i suoi film, vere e proprie odissee mentali che l'hanno condotto ai confini della follia. Autore infaticabile e fuori norma, realizza Family Romance, LLC, un documentario sulla solitudine dentro una società ultra connessa. Un paradosso esistenziale che scova a Oriente e infila tra un documentario dedicato a Gorbaciov (Meeting Gorbachev) e un serie televisiva consacrata a Henry Ford (Fordlandia). Traslocato in Giappone, 'si rivolge' alla "Family Romance, LLC", una società che avvera a suon di yen i sogni (folli) dei propri clienti e assolda attori per supplire persone assenti e consolare la solitudine dei parenti prossimi. Il documentario debutta sulla 'performance' di Ishii Yuichi, professionista virtuoso del rimpiazzo, che ha inventato un sistema remunerativo per aiutare la gente che si senta sola. Per un periodo predefinito può recitare il ruolo di amico, di padre o di marito alleviando l'isolamento sociale in cui versa un numero impressionante di giapponesi. Ogni anno 30.000 giapponesi muoiono nell'indifferenza più totale. 3000 di quei 30.000 si spengono a Tokyo. L'idea di Ishii Yuichi nasce in un contesto che sembra una creazione di Black Mirror ma è al contrario drammaticamente reale. Alla guida di 800 attori e di un servizio effimero che propone fidanzate, mariti o appuntamenti galanti di ogni genere, Ishii Yuichi reinterpreta davanti alla (video)camera di Herzog il padre scomparso di un'adolescente, accumulando angoscia e situazioni assurde vissute 'dal vero'. Filmato in bassa definizione, Family Romance, LLC illustra l'utopia di un uomo che vorrebbe ristabilire da solo l'equilibrio della (sua) società. Herzog si insinua nelle sue giornate, frequenta i suoi clienti, registra i desideri dei suoi clienti in ambasce per indagare da vicino questa pratica singolare, per decifrarla. Al cuore del film e di una mancanza si muove una sorte di giustiziere dei tempi moderni, che fabbrica verità e affetto. Forse il denaro non compra l'amore ma può comprare l'illusione dell'amore. E tutto nel mestiere del protagonista è 'apparenza'. Basta chiedere (e pagare) e lui può diventare il vostro migliore amico o un parente caro da piangere al funerale. La società, fondata nel 2011, può coprire tutti i ruoli e recitare tutte le situazioni immaginabili, colmando assenze insopportabili o mitigando gli scacchi della vita. Family Romance, LLC è lo 'spin-off' del progetto ambizioso e onirico di Roc Morin, giornalista, fotografo, regista e produttore americano (del film di Herzog) che ha curato "World Dream Atlas", una collezione di sogni (e di incubi) raccolti in diciotto paesi. Herzog mette in immagini il male della società giapponese del Ventunesimo secolo, tracciando una riflessione sulla derealizzazione del mondo, dove tutto diventa simulazione e i robot si impongono. Condottiere dell'impossibile, sovente confuso col suo attore feticcio, Klaus Kinski (Aguirre, furore di Dio, Nosferatu il principe della notte, Fitzcarraldo), Werner Herzog conferma ancora una volta l'impossibilità di ricondurre il suo cinema a un registro preciso. Eterogenea e sempre impegnata a flirtare con la follia o il primitivismo, l'opera dell'autore interroga costantemente il posto dell'uomo nel mondo. Family Romance, LLC, finzione filmata come un documentario, affonda le radici in un Paese in cui la solitudine è diventata un fenomeno nazionale, addirittura un modo di vita (hikikomori), specificatamente, una resistenza passiva a una società esigente. Se serve un amico in fondo puoi sempre affittarlo per 40 euro all'ora. Come si è arrivati a tanto? La bolla speculativa e immobiliare dei primi anni Novanta? L'esodo rurale? L'evoluzione dei costumi? Herzog non risponde e chiude sul suo eroe moderno piegato sotto il peso di una solitudine ultramoderna che uccide. In silenzio. Se Tokyo è celebre per la sua densità umana e il suo tessuto urbano saturo, il regista offre una lettura altra (e 'desolata') della metropoli, attaccandosi alla melanconia senza limite e fuori limite dei suoi cittadini e indagando l'esercizio dell'annullamento esistenziale in una società rigidamente codificata che enfatizza il valore del lavoro e reprime l'espressione dei sentimenti.
Marzia Gandolfi, MyMovies