FERNANDO PESSOA E IL CLUB DEL NULLA - Cineclub Arsenale APS

loading...

FERNANDO PESSOA E IL CLUB DEL NULLA

di Edgar Pêra

Durata: 93'
Luogo, Anno: Portogallo, 2023
Cast: Miguel Borges, Victoria Guerra, Albano Jerónimo, Vítor CorreiaFicção


Sinossi

Se una persona contiene immense latitudini, il poeta Fernando Pessoa ne conteneva ancor di più. Nel thriller psicologico di Edgar Pêra, Pessoa ospita nella sua mente un intero “Club del Nulla”, popolato dagli eteronimi che rappresentano la sua cifra stilistica più sorprendente e ne arricchiscono la voce lirica. In questo universo parallelo il pericolo che la psiche si frantumi è altissimo. La minaccia si concretizza con l’arrivo di Ofélia, una misteriosa donna che proviene dal mondo del reale.

In programmazione

Critica

Il film di Pêra ci porta in uno spazio simile a una casa editrice, dove si possono vedere la maggior parte dei (molti) eteronimi di Pessoa digitare, creare, vivere e respirare. Attraverso questi uffici e corridoi, siamo condotti a una materializzazione di quella che avrebbe potuto essere la mente di questo poeta. Ma c'è di più oltre alla mente: abbiamo anche un reparto psichiatrico, dove è detenuto Pessoa (Miguel Borges). La fisicità è fondamentale: non solo in termini di arredamento e location, ma soprattutto nel modo in cui emozioni e pensieri possono essere rappresentati con immagini in movimento. Questo è uno degli elementi più straordinari di questo film: ci sono momenti in cui diversi strati di immagini si combinano per creare una sensazione inquietante ma meravigliosa di non essere mai completamente in grado di raggiungere o afferrare qualcosa, pur essendo completamente immersi in essa. La confusione porta alla comprensione, con il montaggio che riesce a creare un grande equilibrio e un senso di fluidità. Nonostante quanto possano diventare disordinate e rumorose le cose in questo universo onirico, finisce sempre per avere perfettamente senso, anche quando ci troviamo di fronte a un gioco costante di verità (reale) o menzogna (irreale). La narrazione stessa finisce per seguire una traiettoria classica, indipendentemente da tutte le deviazioni lungo il percorso, come nella vita stessa. È una storia in cui qualcuno può sciogliere tutti i nodi delle proprie lotte interiori attraverso l'amore. Con una colonna sonora e un sound design puntuali, siamo lasciati a vagare ma non ci è mai permesso di stare fermi. Una cosa che potrebbe essere considerata un difetto, in quanto dà una certa impressione plastica, di "finzione", è legata ad alcuni elementi del disegno dei costumi: questo è qualcosa che è più evidente all'inizio ma finisce per svanire man mano che avanziamo in questo "viaggio". Guardando indietro all'inizio, questo è un lavoro che ci fa intravedere l'essenza di Fernando Pessoa, ed è naturalmente, inevitabilmente attratto e guidato dall'elettrizzante ed estatica energia antieroica di Álvaro de Campos che non solo riempie il grande schermo, ma potrebbe anche farlo esplodere. Ciò è particolarmente evidente in una scena in cui Campos (Albano Jerónimo) diventa una sorta di direttore d'orchestra per le macchine da scrivere degli altri eteronimi e i loro suoni meccanici. Diventa anche il motore che permette di dare corpo a questo “cinenigma”. Anche la performance brillante e stravagante di Jerónimo può avere un ruolo importante in questo. In effetti, l'intero cast offre performance davvero ipnotizzanti, quasi lanciando un incantesimo sul pubblico.

cineuropa.org