Fulci For Fake - Cineclub Arsenale APS

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FULCI FOR FAKE

di Simone Scafidi

Durata: 92'
Luogo, Anno: Italia, 2019
Cast:


Sinossi

L'attore Nicola "Nick" Nocella (Il figlio più piccolo, Easy - Un viaggio facile facile), diretto da un misterioso regista danese di nome Saigon, deve documentarsi per interpretare il personaggio del regista Lucio Fulci (Roma, 1927 - 1996). Per farlo incontra amici e colleghi di set, ma soprattutto le figlie, conoscitrici profonde dell'opera del padre: Antonella e Camilla, assistente nei suoi ultimi cinque set, accreditata come Camille Folsom.


Critica

Fra il 1959 e il 1991, Lucio Fulci ha girato oltre 50 film dei più disparati generi, spaziando dai musicarelli (I ragazzi del Juke-Box) al western (I quattro dell’apocalisse), dalla commedia parodistica (00-2 agenti segretissimi, 00-2 Operazione Luna) a quella sexy (La pretora), dall’avventura per famiglie (Zanna bianca) alla fantascienza (I guerrieri dell’anno 2072), fino a fare la storia del giallo italiano con Una lucertola con la pelle di donna, Non si sevizia un paperino e Sette note in nero. A rendere Lucio Fulci un mito del cinema internazionale è però il suo successivo periodo horror, cominciato con Zombi 2 e protrattosi fino alla morte del regista, passando per pietre miliari del genere come Paura nella città dei morti viventi, …E tu vivrai nel terrore! L’aldilà e Quella villa accanto al cimitero. Su questo periodo si concentra Fulci for Fake, primo biopic su Fulci, diretto da Simone Scafidi e presentato a Venezia 76.

Scafidi opta per un approccio insolito per un documentario, e soprattutto per un documentario su un regista, limitando al minimo indispensabile gli spezzoni dei film di Fulci e concentrandosi invece particolarmente su foto private, registrazioni e ricordi personali di chi l’ha conosciuto. Particolarmente convincente è inoltre la scelta di rendere narratore del documentario Nicola Nocella (Il figlio più piccolo, Easy – Un viaggio facile facile), con l’espediente della preparazione per un fittizio film in cui l’attore dovrebbe interpretare proprio Fulci. Il suo approccio curioso ed empatico, soprattutto nei riguardi di Camilla Fulci, si sovrappone a quello dello spettatore, consentendo anche ai profani della filmografia del regista di apprezzare il racconto.

Fulci for Fake diventa così sia un sentito omaggio alla filmografia di un sottovalutato maestro del nostro cinema, scandagliata con la solita competenza e senza peli sulla lingua da Davide Pulici, ma anche e soprattutto un ritratto altrettanto interessante dell’uomo dietro all’artista. Un uomo burbero, per sua stessa ammissione misogino e poco affettivo, mai completamente comprensibile neanche per i propri cari e per i più stretti collaboratori. Un cineasta poliedrico e dalla sopraffina tecnica, segnato indelebilmente da un tormentato rapporto con le donne (esplicitato dalle eteree apparizioni del personaggio di Martina Troni) e da due disgrazie personali, il suicidio della moglie e la paralisi di Camilla dopo una caduta da cavallo, che hanno acuito il suo lato più tenebroso, diventando tragica fonte di ispirazione per delle opere sempre più cupe e violente.

Marco Paiano, cinematographe