GHOST IN THE SHELL - Cineclub Arsenale APS

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GHOST IN THE SHELL

di Mamoru Oshii

Durata: 85'
Luogo, Anno: Giappone, 1995
Cast:


Sinossi

Nell'anno 2029, le barriere del nostro mondo sono state rotte dalla rete e dalla cibernetica che però portano una nuova vulnerabilità per gli esseri umani nella forma del hacking del cervello. Quando uno dei più ricercati hacker conosciuto col nome "Il marionettista" comincia a involvere la politica e la sezione 9, un gruppo di poliziotti potenziati ciberneticamente viene chiamato ad investigare e fermare il marionettista. Un inseguimento che mettere in discussione cosa rende umani cos'è il marionettista in un mondo dove la distinzione tra uomini e macchine diventa sempre più fosca.


Critica

Ghost in the Shell è un film d'animazione giapponese del 1995 diretto da Mamoru Oshii (basato sul manga origiale di Masamune Shirow). L'opera nonostante uno scarso successo in patria, sbalordì il pubblico e la critica di tutto il mondo influenzando non soltanto le sorelle Wachowski per la realizzazione di Matrix, ma addirittura uno dei più grandi "fabbricanti d'immagini" della storia del cinema come Steven Spielberg (A.I- Intelligenza artificiale) oltre ad aver affascinato un altro grande talento della settima arte come James Cameron: «il primo film d'animazione per adulti che raggiunge un livello letterario e visivo eccellente». Mamoru Oshii è senza ombra di dubbio il "filosofo degli anime" per definizione; un autore che utilizza l'animazione per veicolare profonde e complesse riflessioni esistenziali e filosofiche con un occhio di riguardo verso la società nipponica contemporanea. Ghost in the Shall è un thriller cyberpunk che propone intense riflessioni sull'identità umana e sul confine tra realtà/esperienze simulate (chi siamo, siamo sicuri di esistere, il nostro ruolo del mondo???) oltre a ragionare sull'innovazione tecnologica in grado di raggiungere livelli inimmaginabili ma con un prezzo da pagare davvero elevato(siamo davvero liberi ?). I film propone un'eroina atipica, il maggiore Kusanagi, Cyborg esemplare agli ordini della sezione 9, pronta a tutto pur di consegnare alla "giustizia" i criminali; apparentemente felice del suo lavoro il maggiore nel corso del film comunica uno straninate senso di solitudine e si interroga più volte sul significato dell'esistenza (la solitudine è un riflesso della situazione del Giappone degli anni Novanta, solutidune derivata dal vuoto esistenziale vissuto da molti giapponesi a causa della tremenda crisi economica di quel periodo). Da un punto di vista tecnico-stilistico l'opera raggiunge un livello davvero eccellente; partiamo da una sceneggiatura complessa, articolata ed intrigante, il tutto unito da una regia favolosa: oblique dal basso, carrellate, campi lunghi, panoramiche dall'alto e piani sequenza sono solo alcune delle chicche che troverete in questo immenso film; infine tremendamente efficace e congeniale al contesto la colonna sonora firmata da Kenjii Kawai (storico collaboratore di Oshii).

Andrea Venuti, filmTV.it