Happy Together - Cineclub Arsenale APS

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HAPPY TOGETHER

di Wong Kar-wai

Durata: 93'
Luogo, Anno: Hong Kong, 1997
Cast: Leslie Cheung, Tony Chiu-Wai Leung, Chen Chang


Sinossi

Yiu-fai e Po-wing viaggiano da Hong Kong a Buenos Aires in cerca di una nuova vita: ma il loro amore sarà un turbinio di tradimenti e riconciliazioni, liti e strappi dolorosi, mentre Fai si arrabatta tra mille lavoretti e Po-wing finisce per prostituirsi. Fai diviene amico di Chang, che probabilmente è interessato a lui sentimentalmente. Attorno alle vite dei tre ruotano le cascate dell'Iguazu e un faro a sud del mondo.


Critica

Probabilmente anche in virtù della scelta di raccontare un amore omosessuale, dove fin qui Wong aveva sempre raccontato storie etero, vissuta quasi come una sfida: la brutale scena di sesso che apre il film sembra quasi dire questo allo spettatore, quasi a demarcare una linea oltre la quale è meglio lasciare il romanticismo da sognatori di Hong Kong Express e inoltrarsi in una carnalità che non lascia scampo. Non tanto per quel che si vede (poco), ma per quel si percepisce e si ascolta. L'intero film è concepito attorno al concetto di dittatura dell'immagine e al suo superamento: "Penso che ascoltare sia più importante che vedere per capire davvero cosa pensano le persone", dice Chang, ed è per questo che chiede a Fai di affidare le sue memorie a un registratore anziché a una macchina fotografica. Un significato che procede quasi in controtesto rispetto a un'opera dominata dai virtuosismi delle inquadrature, con Christopher Doyle, abituale direttore della fotografia di Wong, scatenato in grandangoli e persino zoom, mentre raccoglie riflessi bluastri da ogni possibile fonte di luce. L'immagine persiste e arriva immediatamente a chi guarda, ma spesso mente, lasciando al contatto fisico il compito di rivelare la natura umana. Gli abbracci, le partite di pallone, persino i pugni che Fai, Po-wing e Chang si scambiano lasciano trapelare la tensione erotica tra di loro e la chimica che li unisce, anche quando i loro caratteri così dissimili finiscono inevitabilmente per provocare un allontanamento. Una domanda di carnalità che non significa denudamento dei corpi. Con quell'incipit, infatti, Wong mente ancora: non ci saranno altre scene di sesso e prevarranno, anche qui, i ricordi e i rimpianti, i feticci d'amore.

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