Il filo invisibile - Cineclub Arsenale APS

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IL FILO INVISIBILE

di Marco Simon Puccioni

Durata: 90'
Luogo, Anno: Italia, 2022
Cast: Filippo Timi, Francesco Scianna, Francesco Gheghi


Sinossi

Leone, 16 anni e due papà, Simone e Paolo, è nato in California grazie a Tilly, una donna americana che ha aiutato i suoi genitori a farlo venire al mondo. Leone poi è cresciuto in Italia come tutti gli altri bambini, ma vivendo anche le lotte per i diritti a cui la sua famiglia ha partecipato. Tutto questo è raccontato in un breve video che Leone sta preparando per la sua scuola insieme a Jacopo, il suo migliore amico. Proprio mentre, schivando pregiudizi ed equivoci intorno alla sua sessualità, Leone sta per vivere la sua prima storia d’amore, la solidità della sua famiglia sembra andare in crisi … Vivere questa complessa situazione familiare spingerà Leone a riflettere sulla vera natura del “filo invisibile” che lo lega ai suoi papà e a tutti coloro che hanno voluto la sua nascita.


Critica

Puccioni aveva già raccontato la sua famiglia arcobaleno, formata con il produttore Giampietro Preziosa e i due figli Denis e David, in due bei documentari Prima di tutto e Tuttinsieme. In cui ricostruiva la nascita di due bambini voluti da due uomini che si amano e aiutati a nascere da due donne che hanno donato il proprio ovulo, una, e portato avanti la gravidanza, l'altra. Quei film erano il modo per spiegare a loro e agli altri la nascita di una famiglia che per lo Stato italiano non esisteva e poi, con il secondo capitolo, per proseguire il discorso coinvolgendo gli stessi ragazzi ormai cresciuti che potevano dire la loro. "Il documentario è uno spunto di riflessione sulla complessità di queste famiglie, possibili perché le tecniche di riproduzione della vita hanno alterato la tradizione ma nella consapevolezza della ricchezza che ne può derivare e del fatto che questi bambini sono dei cittadini che a pieno titolo partecipano alla società - ci aveva detto Puccioni nel presentarlo - Realizzando questo tipo di documentario la sfida è mostrare non solo che il privato è politico, come sappiamo da tempo, ma che è anche universale. Che un fatto intimo e personale abbia un valore più grande che tocca anche chi non vive quella realtà. Il dibattito sulle unioni civili è stato feroce, c'è stata una parte del movimento gay che ha preso le distanze dalla adozione del figlio del compagno o della compagna, perché la maggior parte delle persone omosessuali si accontenta delle unioni civili e temeva di far fallire la legge, per questo si è deciso di togliere quella parte". Da quei progetti e dalla propria storia personale è nata poi l'idea di un film di finzione che Netflix ha sposato e che Puccioni ha scritto con lo sceneggiatore Luca De Bei. Quindi pur partendo dalla propria esperienza il regista ha voluto raccontare la storia di una famiglia, che pur nella sua originalità, è alla fine una famiglia come tutte le altre, con le incomprensioni, le recriminazioni, i litigi e le crisi a cui tutte le famiglie - chi più chi meno - vanno incontro. Al centro di tutto c'è Leone e il film è anche e forse soprattutto un romanzo di formazione in cui si vede come i ragazzi di oggi abbiano una marcia in più rispetto alle tematiche che riguardano orientamento sessuale e visione della famiglia. Nel cast anche Valentina Cervi, che interpreta la zia, e i giovani emergenti Giulia Maenza e Oscar Matteo Giuggioli che interpretano una coppia di ragazzi che sconvolge la vita di Leone.

repubblica.it