IL MIO POSTO E’ QUI - Cineclub Arsenale APS

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IL MIO POSTO E’ QUI

di Daniela Porto, Cristiano Bortone

Durata: 110'
Luogo, Anno: Italia/Francia, 2023
Cast: Marco Leonardi, Ludovica Martino


Sinossi

All’indomani della fine della Seconda Guerra mondiale, in un piccolo paese calabrese, l’incontro tra Marta, ragazza madre promessa in sposa ad un uomo che non ama, e Lorenzo, l’omosessuale locale conosciuto come “l’organizzatore dei matrimoni”, fa nascere una profonda amicizia che porta la giovane ragazza a sfidare i pregiudizi della comunità che li circonda e a lottare per trovare il proprio posto nel mondo come donna.


Critica

L'opera prima di Daniela Porto, che ha scritto e diretto il film con Cristiano Bortone, affronta con empatia i diversi aspetti della discriminazione. Il loro è un film che non fa sconti a nessuno prendendo le mosse dal libro omonimo di Daniela Porto. Perché sullo sfondo di una Calabria post bellica, in cui stanno iniziando i primi fermenti politici in attesa delle prime lezioni in cui le donne potranno votare, si muove un microcosmo di vizi privati e pubbliche virtù in cui il pregiudizio non solo la fa da padrone sul piano del pettegolezzo diffuso ma impone rigorosamente le proprie leggi. Le impone anche (qui sta la libertà di narrazione del film) trasversalmente. Quando si tratta di sottomettere la donna o di emarginare i 'finocchi' imposizioni ataviche e maschilismo allo stato puro non sono appannaggio solo di una parte . Marta dovrebbe ritenersi ancora fortunata per il fatto di avere una famiglia che non l'ha cacciata dopo che il frutto di un rapporto d'amore l'ha collocata nella condizione di ragazza madre. Ancor più dovrebbe essere grata per il fatto che ci sia qualcuno che, per quanto incolto, con molti più anni e vedovo con due figli, la voglia sposare. Lorenzo, che ha trovato nella chiesa un rifugio in cui operare ma non un baluardo contro le maldicenze, le fa conoscere il mondo degli omosessuali che nell'area non mancano ma, a differenza di lui, si nascondono dietro le varie facciate della 'normalità'. La sequenza del carnevale ne costituisce un'ottima sintesi.

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