Il nemico alle porte - Cineclub Arsenale APS

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IL NEMICO ALLE PORTE

di Jean-Jacques Annaud

Durata: 129'
Luogo, Anno: Germania, 2000
Cast: Jude Law, Ed Harris, Rachel Weisz, Joseph Fiennes, Bob Hoskins


Sinossi

Stalingrado è stretta nella morsa nazista e ogni metro di terreno viene conteso armi in pugno. Il tiratore scelto Vassili Zaitsev abbatte uno dopo l'altro i tedeschi. Il commissario politico Danilov fa di lui un potente mezzo di propaganda. È l'eroe sovietico per eccellenza che non sbaglia un colpo. Un maggiore tedesco, König, decide di sfidarlo sul suo stesso terreno: la precisione nella mira. I due danno inizio a un inseguimento che porterà allo scontro finale.


Critica

Annaud comincia con Spielberg e finisce con Sergio Leone, con qualche debito alla trama sentimentale del Dottor Zhivago. Le scene iniziali, degne dell'impatto dello sbarco in Normandia raccontato in "Salvate il soldato Ryan", sono di grande effetto drammatico, corale, spettacolare. Danno il senso di quell'inestricabile insieme di eroismo e paura, inconsapevolezza e sprezzo del pericolo, disordine, sporcizia, autolesionismo di cui è fatta la verità di ogni assalto. Siamo, sembrerebbe, all'altezza dei grandi classici cinematografici sulla trincea, all'altezza di "Orizzonti di gloria" di Kubrick. Poche pennellate: i soldati scaricati dalle tradotte, sbalorditi, impreparati e gettati nella mischia con un fucile ogni due, bersaglio delle artiglierie tedesche che vogliono impedire l'attraversamento del fiume, i commissari politici che ordinano il fuoco su chi ripiega. Ma poi il registro cambia. E il film diventa la storia di un duello western. La guerra, non solo la battaglia, nelle mani di due tiratori scelti che dai rispettivi campi mirano al cuore del morale nemico.

Sul contadino Vassili - personaggio realmente esistito - le massime autorità del partito e Kruscev in persona, inviato da Stalin a prendere il comando delle operazioni, modellano l'esempio dell'eroe sovietico. Il Reich fa scendere in campo l'impassibile maggiore Konig con la missione di uccidere con il cecchino avversario ogni speranza. Carneficina e passioni di massa finiscono, sbiadite, sullo sfondo. E tra un appostamento e l'altro prende corpo qualche divagazione: l'eroico sacrificio del bambino Sacha, piccolo intrepido doppiogiochista che fa la spola tra i due contendenti, ma soprattutto l'amore della combattente Tania che compromette l'amicizia tra l 'ingenuo Vassili e l'agitprop Danilov creatore della sua icona patriottica.

Paolo D'Agostini, repubblica.it