Il Vangelo secondo Mattei - Cineclub Arsenale APS

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IL VANGELO SECONDO MATTEI

di Antonio Andrisani e Pascal Zullino

Durata: 90'
Luogo, Anno: Italia, 2017
Cast: Flavio Bucci, Ludovica Modugno, Antonio Andrisani


Sinossi

Un cinico regista ed il suo assistente ritornano in Basilicata, loro terra d'origine, in cerca di riscatto. Giunti all'età di 50 anni e falliti nelle loro ambizioni artistiche decidono di cavalcare il dissenso sulle estrazioni petrolifere per mettere su uno sgangherato film d'inchiesta dal titolo "Il Vangelo secondo Mattei" e che si intreccerà con la vita di Pier Paolo Pasolini, autore dell'incompiuto romanzo "Petrolio" e del capolavoro cinematografico "Il vangelo secondo Matteo", girato in Basilicata nel 1964. I due, spinti da ragioni di "marketing" più che estetiche, scelgono come protagonista del loro film un anziano materano, Franco, settantenne che da ragazzino, appunto, partecipò come comparsa sul film di Pasolini. Per l'anziano Franco, che dovrà interpretare nientemeno che il ruolo di Gesù, questa è la tanto attesa occasione del riscatto. Ma il tema scottante trattato dal loro film, ossia il petrolio ed il rapporto con la terra, comincia a dare fastidio a qualcuno...


Critica

“Non riesco a moltiplicare i pesci, son tutti morti!” è la battuta dell’anomalo Gesù protagonista del film dei materani Antonio Andrisani e Pascal Zullino, registi e interpreti di Il Vangelo secondo Mattei. Un film molto particolare nel panorama italiano, indipendente ed ecologista, e che tra le pieghe di un gioco ‘metacinematografico’ porta all’attenzione degli spettatori temi di importanza fondamentale, sui quali non sono mai troppi gli inviti a riflettere.

Insignito ad Ancona del Premio Ucca Giovani Salto in lungo del Festival Corto Dorico di Daniele Ciprì, la storia racconta del tentativo di un cinico regista e del suo assistente di realizzare un film d’inchiesta sulle contestate estrazioni petrolifere in Basilicata, Il Vangelo secondo Mattei appunto. E mentre nella realtà proseguono le udienze presso il Tribunale di Potenza, nella fantasia la vicenda si intreccia alla vita di Pier Paolo Pasolini, autore dell’incompiuto romanzo Petrolio e – tra gli altri – proprio di quel Il vangelo secondo Matteogirato in Basilicata nel 1964.

Resistenza, cinema e paradossi nel Vangelo secondo Mattei Ma nel film, come fuori dalla finzione, può esser pericoloso affrontare l’argomento petrolio… E se le scelte che vediamo compiere ai due interpreti iniziano presto a dare fastidio a qualcuno, non può che colpire – piacevolmente – la presenza dello spagnolo Enrique Irazoqui al fianco del Flavio Bucci protagonista, di nuovo nei panni di Cristo dopo oltre 40 anni a rendere evidente il collegamento con il film del geniale intellettuale scomparso nel 1975 . “Non ha proseguito la carriera attoriale dopo l’exploit con Pasolini, – racconta l’Andrisani del suo attore “molto restio rispetto al cinema”. – Possiamo dire che lo ha convinto una battuta sul dittatore Franco; l’indomito spirito antifascista è stato la chiave”.

Sullo schermo a dominare sembrano essere le ‘ragioni del marketing’, ma sono molti i momenti in cui lo sviluppo è costellato di messaggi di tutt’altro genere. Dalla definizione della Basilicata come “Paradiso terrestre”, nel quale “un bel giorno si insinuò una tentazione”, alla denuncia di un inquinamento che rischia di uccidere non solo i pesci che vediamo… anzi! Qualcosa “più grande di te”, come ci ammonisce il Franco Gravella di Flavio Bucci (“un anziano attore materano che da ragazzino aveva fatto la comparsa nel film di Pasolini e che adesso deve interpretare una particolare versione di Gesù”), con la quale tutti dovremmo confrontarci. [...]

Una commedia esilarante, ironica, grottesca, surreale, noir, politica, forte, nevrotica, commovente, dirompente, ovviamente ecologista, e mai superficiale che proprio il regista aveva definito anche “amaro” in una intervista a cinemaitaliano.info, nella quale continuava, e concludeva: “Ha un finale se vogliamo apocalittico. Abbiamo voluto realizzare una storia sul valore della testimonianza più che di cronaca sul petrolio. Il taglio amaro, temiamo sia vicino alla realtà ma sinceramente il fatto che siano stati proprio dei giovani a premiarlo al Corto Dorico Film Festival ci fa ben sperare. Forse quel bambino che al termine del film riconosce nel nostro protagonista la figura di Gesù, esiste davvero. Per quanto riguarda Pasolini, le sue profezie sulla nostra società si sono avverate ampiamente e la protagonista del film che sogna di far parte di un mondo borghese, seppur come cameriera, ne è un po’ la sintesi”.

Mattia Paquini, Lastampa.it