In guerra per amore - Cineclub Arsenale APS

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IN GUERRA PER AMORE

di Pif

Durata: 99'
Luogo, Anno: Italia, 2016
Cast: Pif, Andrea Di Stefano, Miriam Leone


Sinossi

New York, 1943. Arturo Giammarresi, palermitano trapiantato in America, sogna di sposare la bella conterranea Flora, ma lei è già promessa a Carmelo, figlio del braccio destro di Lucky Luciano. L'unico modo per ottenere la mano di Flora è quello di chiederla direttamente al padre della donna, rimasto in Sicilia. E siccome anche gli Alleati stanno per sbarcare in Trinacria, Arturo si arruola nell'esercito americano e approda nel paesino di Crisafulli dove comandano, in ordine sparso, la Madonna, il Duce, il boss locale Don Calù e un pugno di gerarchi fascisti. I destini di Arturo si incroceranno con quelli degli abitanti di Crisafulli e soprattutto con un tenente dell'esercito yankee, l'italoamericano Philip Chiamparino, entrato in guerra per amore del suo Paese e dotato di un senso alto dell'onore.


Critica

Prequel ideale de "La mafia uccide solo d'estate", "In guerra per amore" sottolinea ancora una volta la passione del regista per "il tempo che fu", per un passato che si lascia indagare più facilmente e oggettivamente del presente, oggetto di tanti instant-movie che per il nostro sono come corpi estranei. Pif è bravo, anzi bravissimo, quando comincia i suoi racconti con un "c'era una volta" ammantato di realismo poetico e li chiude compiutamente con una nota stonata, un lieto fine in cui lo zucchero diventa sale, un poi come succede nella vita e come succedeva nelle grandi commedie all'italiana. Che arrivi dal cielo in groppa a un asino o prenda le parti di una coppia di poveracci che rischia il carcere, l'Arturo in cui Pierfrancesco sceglie di calarsi si distingue certamente dai più per sguardo poetico e innato romanticismo, però in fondo rappresenta tutti noi, che dormiamo placidamente nelle nostre confort-zone finchè qualcuno non ci tira una bella secchiata d'acqua, collegando i fili del circuito, unendo i puntini dall'uno al cinquanta. E se per Pif la guerra è un grande contenitore di situazioni avvincenti, per noi, stavolta, è l'impercettibile attimo dello "sliding doors", del disastro che poteva essere evitato. Il resto è storia, la Grande Storia, vista attraverso gli occhi di un artista che piccolo proprio non è.
Carola Proto, comingsoon.it