Kramer contro Kramer - Cineclub Arsenale APS

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KRAMER CONTRO KRAMER

di Robert Benton

Durata: 104'
Luogo, Anno: USA, 1979
Cast: Dustin Hoffman, Meryl Streep, Jane Alexander


Sinossi

Ted Kramer, agente pubblicitario, torna a casa tutto contento per una promozione ricevuta e non trova più la moglie. Trova il piccolo Billy, ma non Joanna che ha deciso di divorziare. Da quel momento tutto gli va storto: non riesce a impedire che Billy subisca un incidente nel quale rischia un occhio e trascura il lavoro fino a perdere il posto. La débacle professionale, derivata anche dalla volontà di Ted di stare più vicino a Billy, è addirittura considerata dai giudici un motivo di demerito nella causa che presto oppone i due coniugi nella contesa sul bambino. Il tribunale infatti finisce con l'affidare la custodia di Billy alla madre. La vicenda però non è conclusa e la donna, passato il motivo di risentimento che l'aveva spinta alla scelta di abbandonare il marito, capisce che per il bene del piccolo è preferibile trovare un "modus vivendi" che tenga conto soprattutto delle esigenze di Billy.


Critica

Specchio della società americana di fine anni Settanta, con il pieno diritto della donna di guadagnarsi un posto di riguardo nel mondo del lavoro, Kramer contro Kramer è anche uno dei più sinceri e riusciti drammi famigliari della storia del cinema a stelle e strisce. Nonostante i numerosi risvolti narrativi, l'intelligenza di Robert Benton evita al film di scadere gratuitamente nel melò o in un ingenuo dramma legale. Aiutata anche dall'apporto di due attori in stato di grazia (Dustin Hoffman e Meryl Streep contribuirono alla stesura di alcuni dei loro dialoghi), la regia sa come dosare l'enfasi sulle loro interpretazioni e quando dedicarsi a momenti di ricercato realismo. In grado di elevare situazioni di banale quotidianità a quadretti di assoluta tenerezza e bellezza (come durante la preparazione del French toast, o del gelato per cena), Benton dona una naturalezza essenziale per la perfetta riuscita dell'escalation finale in tribunale. Temi come il femminismo e la parità tra sessi sono affrontati gradualmente e stratificati in modo da non appesantire la vicenda. Abile e diretto è anche il modo in cui la narrazione porta lo spettatore a schierarsi dapprima con un genitore, in seguito con un altro, lasciando la libertà di scelta finale, ma ribadendo le colpe di entrambi. Cinque premi Oscar: film, regia, attore protagonista (Hoffman), attrice non protagonista (Streep) e sceneggiatura (firmata dal regista). Vinse anche quattro Golden Globe e due David di Donatello. Da un romanzo di Avery Corman.

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