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LA COSA

di John Carpenter

Durata: 109'
Luogo, Anno: USA, 1982
Cast: Kurt Russell, Wilford Brimley, T.K. Carter, David Clennon, Keith David, Richard Dysart


Sinossi

Gli scienziati di una base di ricerche in Alaska raccolgono un cane lupo che i loro colleghi norvegesi hanno tentato di abbattere. Lo mettono nel canile mentre due di essi si recano nella base norvegese che trovano abbandonata e piena di cadaveri. Trovano anche i resti di quello che sembra un disco volante. In breve il cane viene posseduto da una strana forza e si trasforma in belva. Il panico si diffonde nella base.


Critica

Più che un remake della Cosa da un altro mondo, il film di Carpenter è una rilettura (più fedele) del racconto di Campbell dal quale anche il primo aveva tratto ispirazione. A 30 anni di distanza l'una dall'altra, le due pellicole riflettono non soltanto - come è naturale - linguaggi cinematografici diversi, ma rimandano a due concezioni della vita diametralmente opposte. Il film del 1951, con il gruppo di uomini che esposti ad un pericolo comune scoprono una ritrovata unità, offriva una soluzione rassicurante dicendo che il buon senso, sfrondato da ogni intellettualismo, è l'arma vincente dell'uomo americano, saldo, integro e vigile di fronte ai pericoli che provengono dall'esterno. Carpenter, al contrario, frantuma ogni ottimismo portando nella sua fantascienza la personale convinzione di una società disgregata da fughe centrifughe, nella quale ciascun individuo è il nemico indecifrabile. La cosa di Carpenter al contrario dell'identificabile "uomo-carota" di Nyby ed Hawks, è di per sé l'indescrivibile, l'irrazionale, qualcosa di simile ad una montante follia contagiosa, e i suoi protagonisti nella loro intercambiabilità sono cose essi stessi, strumenti di un meccanismo che sfugge a qualsiasi definizione. Il film fu un clamoroso insuccesso commerciale, tanto da indurre la Universal a revocare a Carpenter il progetto per la realizzazione di Fenomeni paranormali incontrollabili, diretto poi da Mark Lester. Gli ottimi effetti speciali, il trucco di Rob Bottin ed un largo impiego di risorse finanziarie, risultarono perdenti di fronte ad E.T. l'extraterrestre, il cui messaggio pacifista e consolatorio rispondeva in maniera più accessibile alle ansie di sentimento e domestica sicurezza del pubblico.

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