La macchina delle immagini di Alfredo C. - Cineclub Arsenale APS

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LA MACCHINA DELLE IMMAGINI DI ALFREDO C.

di Roland Sejko

Durata: 76'
Luogo, Anno: Italia, 2022
Cast: Pietro De Silva


Sinossi

Dopo l'occupazione italiana dell'Albania, il 7 aprile 1939, molti coloni italiani si trasferiscono a lavorare nel Paese. Quando la Germania prende il controllo del Paese (8 settembre 1943) i militari fuggono in montagna e gli italiani sono costretti a lavorare per i tedeschi. Infine, con la liberazione (28 novembre 1944) il regime comunista trattiene alcuni connazionali, tra cui un operatore cinematografico per l'Istituto Luce: Alfredo C. Dopo questi dati, sinteticamente riassunti dalle didascalie iniziali, Sejko rimette in scena quell'operatore (interpretato dall'attore Pietro De Silva) e lo fa muovere all'interno di un deposito di pellicole. Qui ripristina una vecchia moviola, riassembla un proiettore e riporta letteralmente alla luce le preziose immagini raccolte tra il '39 e il '43.


Critica

Direttore editoriale dell'Archivio storico Luce, curatore del MIAC (Museo Italiano del Cinema e dell'Audiovisivo di Cinecittà), Roland Sejko, nato e cresciuto in Albania, Premio David di Donatello con Anija - La nave (2012), ha scoperto la storia di Alfredo C. facendo ricerche nell'Archivio Centrale di Albania. Testimone di fatti storici e di svariati eventi di propaganda politica legati sia al regime fascista che a quello successivo, comunista, la voce extra diegetica di Alfredo C. diventa il passe-partout per riflettere sul senso e l'uso delle immagini, la responsabilità di chi filma e di chi le legge. "Ridare movimento al fotogramma" per riscoprirne i significati è l'intenzione che muove La macchina delle immagini, che è al tempo stesso anche raro documento di storia del cinema pre digitale, per quanto è specifico nell'inquadrare e raccontarne la natura analogica, la meccanicità.

A partire dal rumore della manovella per andare ai nomi evocativi delle parti che compongono gli strumenti e rendono possibile la proiezione: rocchetto trascinatore, rullo dentato, specchietto di messa a fuoco, lanterna, ovvero lo strumento che permette la magia dei 24 fotogrammi al secondo (la cinepresa 35 mm Parvo Debrie, brevettata nel 1908, è parte della collezione museale di Cinecittà si mostra).

Ma il vero focus è una delle intuizioni del MinCulPop fascista (e nazista, come dimostrano Trionfo della volontà o Olympia di Leni Riefenstahl), ovvero "la cinematografia è l'arma più forte", come si legge sotto un'imponente immagine che riproduce Benito Mussolini in una delle tante parate riprese dall'operatore.

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