La Penna di Bruzio - Cineclub Arsenale APS

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LA PENNA DI BRUZIO

di Giulia Zanfino

Durata: 50'
Luogo, Anno: Italia, 2016
Cast:


Sinossi

La vita di Vincenzo Padula, scrittore dell’800 e originario di Acri, rivive in un film. Una documentazione di testimonianze, di Andrea Camilleri, Carlo Verdone e Riccardo Iacona, per citarne alcune, che rendono omaggio ad una delle penne più brillanti della storia della letteratura italiana.


Critica

Sono gli anni dei moti rivoluzionari per la conquista dei diritti che la Rivoluzione francese aveva disseminato in Europa. Padula è poeta “maledetto” e romantico di un romanticismo, a detta di Francesco De Sanctis, guidato da “un sentimento profondo della natura e da una rara felicità nel ritrarla”; antropologo di una terra che ama; sociologo di una politica ancora lontana a realizzarsi. Quando il Regno d’Italia nel 1877 decide di fare un’indagine conoscitiva (la famosa inchiesta “Jacini”) sulle condizioni economiche del paese, Vincenzo Padula si rammarica: “Il governo centrale ha ordinato varie inchieste sull’agricoltura, sulla pastorizia, e via dicendo, delle provincie meridionali, ignaro ch’io molto prima ch’ei vi pensasse, e senza né chiederne compenso, avevo trattato quegli argomenti.”. Si riferisce a “Il Bruzio”, il bisettimanale fondato e interamente redatto da lui più di dieci anni prima. Il giornale che racconta la cronaca degli eventi, subito dopo l’Unità, e descrive la situazione reale di un popolo meridionale “mutilato” dalla sopraggiunta Unità perché monca delle riforme promesse. La Riforma si verificherà soltanto dopo la Seconda guerra mondiale, quando la neo Repubblica con Fausto Gullo consegnerà finalmente la terra ai braccianti.

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