La storia della Principessa Splendente - Cineclub Arsenale APS

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LA STORIA DELLA PRINCIPESSA SPLENDENTE

di Isao Takahata

Durata: 137'
Luogo, Anno: Giappone, 2013
Cast:


Sinossi

Un giorno Okina, un tagliatore di bambù, si trova di fronte a un evento inspiegabile: in un germoglio di bambù trova una minuscola creatura luminosa che ha le sembianze di una principessa. Decide di portarla a casa e questa si trasforma in una neonata, che l'uomo e la moglie decidono di crescere come una figlia. Dopo qualche tempo l'uomo torna nella foresta e trova un'altra sorpresa: da un bambù esce dell'oro e Okina lo interpreta come un segno divino, una richiesta di fare della bambina una principessa.


Critica

Riprendendo a quasi ottant'anni una sua intuizione, che non si tradusse in film per la Toei 55 anni prima, Takahata sceglie la via più personale nella rielaborazione della storia della principessa splendente, dimentico dei precedenti (come la versione di Ichikawa Kon del 1987). Omettendo il prologo e concentrandosi sull'epilogo, Takahata compie la scelta più audace: non è importante sapere perché Kaguya è stata esiliata sulla Terra, è importante comprenderla attraverso il rapporto di amore e odio che si instaura tra lei e il mondo degli uomini. Nel corpo luminoso e dalla crescita rapida e stupefacente di Kaguya vive l'anima di una ragazzina che sembra concentrare su di sé lo spirito delle migliori produzioni Ghibli. Spensierata e amante della natura e delle cose semplici, nonostante la sua indubbia capacità di indossare vesti nobiliari, Kaguya è un personaggio dalle mille sfaccettature, capace di aderire a un codice comportamentale pur di non deludere il padre - ambizioso ma non avido, personaggio in parte negativo ma che mai viene giudicato, in perfetto stile Ghibli - ma desiderosa di rivivere, anche solo per un attimo, quell'infanzia così effimera. In Kaguya rivivono il trauma della crescita, il trauma del trasloco (come ne La città incantata di Miyazaki), l'ingresso nella comunità degli uomini pur proveniendo da un altro mondo (Ponyo sulla scogliera): potenzialmente il manifesto definitivo del Ghibli-pensiero, benché lontanissimo in termini realizzativi.

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