Critica
Elvira (che gioca nel Paraguay), ha 48 anni, ecuadoriana, 200 chilometri in bici ogni settimana come donna delle pulizie, in Italia da 22 anni e ancora senza permesso di soggiorno. Bea (Club Colombia) viene dal Perù: 36 anni, oggi tata, ex badante e domestica. Vania (Paraguay) a Capoverde, dov'è nata, ha giocato come professionista, 37 anni, da 8 in Italia, che spera di lasciare per raggiungere la famiglia negli USA. Joan, peruviana, 34 anni, "la recojida", cioè "adottata" da due amiche con cui vive, insieme alla bambina di una di loro, infanzia difficile e schiena distrutta, gioca per le Peruanas en Roma. Stessa squadra di Melisa, peruviana, 38 anni e in Italia da 2, fa da badante al novantenne Enzo, è partita dal suo Paese per sfuggire ai debiti.
Siham, donna delle pulizie, 44 anni, in Italia da 17, fanatica di calcio, gioca nel Paraguay e ha lasciato in Marocco una società maschilista che non la accetta. Ana in Moldavia sognava il professionismo, ama il pallone da sempre e oggi nella Estrellita Juvenil, in Italia da 16 anni e oggi assistente educatrice, studia Scienze motorie all'Università.
Anche la troupe tecnica di Las Leonas è quasi tutta al femminile, e allora elenchiamo anche i credits dichiarati, come si farebbe con una formazione di calcio.
Sabrina Varani alla direzione della fotografia, Desideria Rayner al montaggio, Loredana Conte è aiuto regia, Giulia Bella al suono in presa diretta.
Abbastanza naturale, viene da dire, visto che le esistenze delle donne lavoratrici e prive di diritti di cittadinanza sono terreni registrati e compresi più facilmente da altre donne, per convenzione associate a lavori di cura, e che ne apprezzano a pieno solidità e combattività. La metafora del film è lampante e immediata: il campo da gioco come la metafora delle loro esistenze per niente comode e del riscatto.
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