Le mie poesie non cambieranno il mondo - Cineclub Arsenale APS

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LE MIE POESIE NON CAMBIERANNO IL MONDO

di Annalena Benini, Francesco Piccolo

Durata: 77'
Luogo, Anno: Italia, 2023
Cast: Patriza Cavalli


Sinossi

Roma, Trastevere. Gli scrittori Annalena Benini e Francesco Piccolo sono a casa dell'amica poeta Patrizia Cavalli per coinvolgerla in un film che la riguardi (la stessa casa filmata da Céline Sciamma nel cortometraggio This Is How a Child Becomes a Poet, presentato ugualmente in Giornate degli Autori 2023). Il tempo incalza, il taglio di capelli - che nelle foto di lei da ragazza sono lunghi e lisci - dichiara una malattia in corso. Lei accetta la proposta di "costruire andando", cioè di non procedere ordinatamente: non fa parte della sua natura.


Critica

Il suo monologare ha teatralità, un tono divertito e divertente, lampi di vanità e molto understatement. Senza reticenze, con una nonchalance solo apparente e un linguaggio non aulico ma ricercato. L'esattezza con cui si esprime, senza un errore, un ripensamento, un'incertezza, dice tutto del suo status letterario, almeno quanto l'iniziale dichiarazione di fiducia nelle parole. Cavalli ("come horses!", disse presentandosi a Diane Kelder, futura compagna statunitense di una vita) segue le regole di libertà che ha deciso per sé stessa. Anche quella di contestare i registi, di sottrarsi a delle definizioni o all'elogio da circolo intellettuale. Se l'amica Elsa Morante - decisiva per la pubblicazione della sua prima raccolta, che dà anche il titolo al film - la laureò poeta (non poetessa) insistendo per conoscerla attraverso la lettura dei suoi versi, allora qui Cavalli si racconta quasi sempre parlando di altro da sé: gli incontri, l'amore e la sua semiotica, tra alto e quotidiano, il gioco, la curiosità per la vita, mai distinta da una pigrizia leggendaria: solo cinque le raccolte di poesie, più uno di prose, in circa cinque decenni di attività, dopo avere, come molti spiriti liberi, abbandonato presto la nativa Todi e scelto Roma per un'emancipazione fatta di grandi esitazioni, palpitazioni, goffaggini, solitudini, slanci. Nel flusso della conversazione scivolano selezionate perle d'archivio: tra le letture pubbliche, apre Se ora tu bussassi alla mia porta (da Poesie 1974-1992) e tra le rare apparizioni, il cameo nel ruolo di studentessa universitaria in Discutiamo, discutiamo, episodio di Marco Bellocchio nel film collettivo Amore e rabbia (1969). In parallelo corre un filo rosso canoro, anche grazie al a libro/cd realizzato nel 2012 con Diana Tejera (Al cuore fa bene far le scale, Voland). A ribadire che il potere taumaturgico del verso scritto, mai declamato, è equivalente a quel tipo di espressione vocale. Un film fatto tra amici, un gesto di altruismo dedicato a chi non l'ha potuta conoscere e da oggi ha una nuova amica: magnetica, spietata, irresistibile.

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