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L'ETA' DELL'INNOCENZA

di Martin Scorsese

Durata: 139'
Luogo, Anno: USA, 1993
Cast: Daniel Day-Lewis, Michelle Pfeiffer, Winona Ryder, Geraldine Chaplin, Michael Gough, Richard E. Grant.


Sinossi

Tratto dal romanzo premio Pulitzer di Edith Wharton. Nella New York del 1870 il giovane Newland Archer (Lewis), appartenente a una famiglia molto in vista, sta per sposare la dolce May (Ryder) a sua volta figlia di cospicua famiglia. La ragazza ha una cugina, Ellen (Pfeiffer), bellissima e triste, fuggita da un nobile marito europeo, creando, di conseguenza, scandalo. È già evidente al primo incontro fra i futuri cugini che qualcosa succederà. Newland, perbene a oltranza, letteralmente ammanettato dalle severissime convenzioni di quella società, non si decide a fare il primo passo. Protegge Ellen nei giusti termini, facendola accettare in società; oppresso dai sensi di colpa, anticipa il matrimonio con May, ma è sempre più innamorato dell'altra. Quando i due si decidono a dichiararsi e a "consumare", ancora una volta le circostanze sono contro. Rimane loro un infinito amore platonico e in contumacia.


Critica

L'Età dell'Innocenza fin dai primi minuti si veste di racconto visivo sensuale, con una voce narrante di Joanne Woodward, che si rivela preziosa per lo spettatore, per familiarizzare con i protagonisti con quel mondo. Scorsese ce ne mostra l'aurea seducente e magnifica, su cui immediatamente, seguendo le parole della Wharton, ne rivela l'anima superficiale, vuota, spietata e materialistica. Quel mondo fatto di buone maniere, pettegolezzi, è un'arena di velenose coltellate alle spalle e soprattutto una religiosa osservanza della reputazione come bene più alto. Scorsese si avvale di scenografie (Dante Ferretti e chi sennò?) e costumi semplicemente abbaglianti. Egli ricrea, con una minuziosità che nessuno gli attribuiva possibile, il mondo dell'alta borghesia newyorkese, quella che cercava di fare il verso all'aristocrazia vittoriana, europea in generale, copiandone modi, usi, riti collettivi incentrati sull'auto celebrazione del loro privilegio.

Lì tra quei saloni facciamo la conoscenza di Newland Archer, uno charmant Daniel Day-Lewis, che a breve dovrà sposarsi con la giovane e candida May Welland (Winona Ryder). Perfetto esemplare del suo tempo e del suo ambiente, Archer tuttavia nasconde una vena di ribellione di cui egli stesso ignora la potenza. Sarà la cugina di May, la contessa polacca Ellen Olenska (Michelle Pfeiffer) a risvegliare in lui una passione inedita e travolgente. Fuggita dalle grinfie del dispotico marito. esule in un paese e una città dove viene guardata con fastidio e severità, troverà soltanto in Archer e May un appoggio. Per il giovane avvocato però, sarà l'inizio di un tentativo di ribellione, di un amore mai completamente sbocciato, semplicemente agognato, che lo lascerà infine sconfitto, pieno di una nostalgia che sopravviverà al tempo e allo sfiorire della gioventù.

L'Età dell'Innocenza eleva la capacità di Scorsese di dirigere in modo mirabile un cast che, più che interpretare dei personaggi, li riporta letteralmente in vita. La telecamera si muove con fare serpentino e sinuoso, tra luci ed ombre crea un legame verso i personaggi semplicemente unico, a certi tratti insostenibile. Nessuno pensava che Scorsese potesse dirigere un film così teoricamente classico, raffinato, morbido ed elegante.