L'uomo nel bosco - Cineclub Arsenale APS

loading...

L'UOMO NEL BOSCO

di Alain Guiraudie

Durata: 102'
Luogo, Anno: Francia, 2024
Cast: Catherine Frot, Jean-Baptiste Durand, Félix Kysyl, Jacques Develay


Sinossi

Jérémie torna da Tolosa alla cittadina della provincia francese in cui è cresciuto per partecipare al funerale del panettiere locale, che è stato suo datore di lavoro negli anni della giovinezza. Martine, la vedova ancora piacente, lo accoglie a braccia aperte ma Vincent, il figlio del defunto, è meno entusiasta, e ingaggia quasi subito un corpo a corpo, reminiscente delle zuffe che i due condividevano da bambini, con quel giovane uomo che ora gli appare come un pericolo per la sua quotidianità domestica.


Critica

Il film sembra un po' un giallo alla Chabrol e un po' una fiaba nera (non a caso i personaggi si avventurano ripetutamente in un bosco misterioso), ma in realtà è tutto Alain Guiraudie, il regista e sceneggiatore francese che con una decina di titoli (il più memorabile è Lo sconosciuto del lago, ma è notevole anche il recente L'innamorato, l'arabo e la passeggiatrice) ha definito la sua poetica libera e impossibile da incasellare in un genere, o in una narrazione codificabile. Fin dall'incipit, la lunga sequenza in cui Jérémie arriva in automobile al paese intrufolandosi intimamente fra le case come un virus, "corpo estraneo" nel "corpo familiare", sappiamo di non avere a che fare con una messinscena classica. Anche i personaggi - la vedova, il prete, il vicino scontroso - sembrano archetipi drammaturgici e poi si comportano in modo imprevedibile, inizialmente assecondando le nostre aspettative e poi tradendole, in una vicenda in cui il tradimento è la regola, ma lo è anche l'accettazione di quel tradimento. Allo stesso modo Guiraudie sceglie di accostare due temi apparentemente incongruenti come il desiderio privo di freni inibitori e la misericordia intesa in senso profondamente cattolico (il titolo originale del film è appunto Miséricorde). Il regista segue un registro "umano troppo umano", rifiutandosi di giudicare il suo protagonista che ha la forma dell'acqua nell'adattarsi alle circostanze manipolandole a suo piacimento, ma che è privo di premeditazione e di intenzionale malizia (perché quella sta sempre e solo negli occhi di chi guarda, secondo Guiraudie).

mymovies.it