Misery non deve morire - Cineclub Arsenale APS

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MISERY NON DEVE MORIRE

di Rob Reiner

Durata: 105'
Luogo, Anno: USA, 1990
Cast: Kathy Bates, James Caan, Richard Farnsworth


Sinossi

Paul Sheldon (James Caan), autore di una serie di libri di successo, sta rientrando a New York dallo chalet in cui si è ritirato per scrivere l'ultimo libro, in cui ha deciso di fare morire la sua onnipresente eroina, Misery. A causa della neve esce di strada con la macchina e viene soccorso da Annie Wilkes (Kathy Bates) che lo "ricovera" nella propria casa isolata. Sheldon quindi casca, ma casca in piedi visto che la donna è un'infermiera professionista. Anche se poi non avrà modo di usarli molto, i suoi piedi, visto che Annie è anche una assidua lettrice dei suoi libri, appassionata in maniera fanatica del personaggio di Misery. A quel punto per Sheldon non ci sono alternative o lascia in vita la sua eroina o Annie gli spezza le gambe.


Critica

Dopo aver girato nel 1986 la trasposizione cinematografica del libro di Stephen King Stand By Me, nel 1990, un anno dopo Harry ti presento Sally, Rob Reiner si riaggancia nuovamente a un romanzo del Re del brivido, dirigendo Misery non deve morire, uno dei libri più rappresentativi del romanziere del Maine. Il rischio di deludere chiunque era altissimo, ma la pellicola ebbe un enorme successo sia di pubblico sia di critica e la prova di Kathy Bates le valse il meritato Oscar nel 1990.
La storia di Annie e Paul è una storia molto attuale giacché è la rappresentazione, in chiave horror, del rapporto scrittore-fan dello scrittore, di amore fin quando si attiene a quello che il fan si aspetta da lui, che si trasforma in odio appena prova a sperimentare qualcosa di diverso. Prendiamo ad esempio J.K. Rowling, scrittrice amata da grandi e piccini per la saga di Harry Potter. Una volta finita, i fan se ne aspettavano un’altra in chiave  fantasy, mentre la scrittrice si è prodigata in un ciclo di gialli incentrati sul detective Cormoran Strike. I fan si sono ribellati tanto che la Rowling ha dovuto far uscire i romanzi con uno pseudonimo maschile.
Rob Reiner, così come Kathy Bates, non si erano mai cimentati nel genere horror, ma la Bates riesce con la sua rappresentazione folle di una infermiera schizofrenica, a rendere tangibile il terrore sin dal tranquillo inizio della pellicola, e Reiner è bravo a cogliere tutte le sue espressioni tramite i numerosi primi piani che mostrano la follia del personaggio. Inoltre la pellicola è ricca di trovate interessanti che vanno di pari passo con il ritmo molto sostenuto del film come, ad esempio, alcune trovate sceniche tipo il pinguino che guarda sempre verso sud che consentirà ad Annie di scoprire i movimenti di Paul.
Nonostante la trama del film sia fedele per la quasi totalità al libro, ci sono alcune modifiche dovute sia a una fluidità del racconto su schermo sia a una maggiore efficacia visiva; ad esempio è stata aggiunta la figura dello sceriffo Buster (Richard Fainsworth) che indaga sulla scomparsa di Paul Sheldon ed è diversa la scena in cui Annie rompe con un martello i piedi di Paul (nel libro, con un’accetta, gli amputa il piede sinistro), una di quelle che resta di diritto nella mente di qualsiasi appassionato del genere.
Roberto Manuel Palo, sentieriselvaggi.it