Non sono mai tornata indietro - Cineclub Arsenale APS

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NON SONO MAI TORNATA INDIETRO

di Silvana Costa

Durata: 80'
Luogo, Anno: Italia, 2022
Cast:


Sinossi

«Questa storia nasce quando Iolanda è fuggita dalla casa dei miei nonni. Fino ad allora, per la mia famiglia, era sempre stata la donna di servizio, mentre per me era una fonte inesauribile di affetto, gioco e trasgressione alle regole. Dopo 30 anni di lontananza, sono partita per il Canada per farmi raccontare la sua storia. Dalle sue parole ha preso vita un racconto collettivo di voci femminili che riecheggiano ancora oggi tra i vicoli del mio paese.


Critica

Non sono mai tornata indietro pone fin da subito Iolanda al centro dell’inquadratura e del racconto, per la prima volta è lei la protagonista della storia mentre la regista ne resta ai margini ma comunque presente con la propria voce. Costa sa bene di ricoprire un ruolo dominante sull’oggetto del suo sguardo, sia per classe sociale sia in qualità di regista, proprio per questo si impone di annullare il più possibile la propria influenza tentando di essere la più oggettiva possibile. Il volto di Iolanda si fonde con quello di tante altre donne in altrettanti filmati d’epoca, storie e testimonianze si sovrappongono in una composizione molto suggestiva che riesce a restituire un’idea della condizione femminile di quel periodo. Fin dal principio si percepisce il desiderio della regista di dare voce a chi nella propria esistenza non ne ha mai avuta, ma non è essenziale dare un volto a quelle parole, l’importante è che siano ascoltate. Costa accarezza i volti delle sue testimoni con primi piani rispettosi da cui traspare grande dolcezza, non oltrepassa i confini personali come non cerca alcun estetismo di sorta. Seguendo Iolanda nella sua nuova vita canadese veniamo a conoscenza delle varie difficoltà che ha dovuto affrontare da quando molti anni prima ha deciso di fuggire dall’Italia. Dopo la morte della nonna della regista, in un certo senso la “matriarca” della famiglia, Iolanda ha sentito la necessità di trovare la sua strada ed ha deciso di andare in Canada. Rimasta vedova di un primo marito, del quale vediamo qualche tenero stralcio di un filmino casalingo, Iolanda ha subito umiliazioni e raggiri da parte di presunti amici di famiglia. “Nella sua vita tutti si sono approfittati di lei”, dice il nuovo marito con toccante istinto di protezione. Sta tutto qui il dramma del passato di Iolanda, fin da bambina è stata obbligata a subire quando di natura è sempre stata ribelle e ostinata a modo suo. Non ha mai potuto studiare e questo non le ha mai realmente permesso di emanciparsi, “il mio unico rimpianto è essere analfabeta” confessa a Silvana.

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