Nosferatu - Cineclub Arsenale APS

loading...

NOSFERATU

di Friedrich Wilhelm Murnau

Durata: 95'
Luogo, Anno: Germania, 1922
Cast: Max Schreck, Greta Schroder, Gustav von Wangenheim


Sinossi

Dal Dracula di Bram Stoker, la storia immortale di Nosferatu, il non-morto che semina la peste, assorbe e spegne le forze vitali, attenta all’equilibrio dell’universo, finché  un sacrificio femminile farà sorgere l’alba sulla città liberata.


Critica

Nosferatu - Eine Symphonie des Grauens, liberamente ispirato al Dracula di Bram Stoker, venne ideato e prodotto da Albin Grau, studioso di occultismo, seguace del mago Aleister Crowley e membro di varie sette teosofiche. Grau aveva fondato la casa produttrice Prana allo scopo di divulgare le proprie teorie sull'occultismo: dopo Nosferatu produsse Schatten, eine nächtliche Halluzination (Arthur Robison, 1923). Disegnatore di professione, Grau aveva conosciuto Friedrich Wilhelm Murnau nel 1920, realizzando i manifesti del suo film Der Gang in die Nacht, e probabilmente restò colpito dal modo in cui il regista sapeva usare la forza delle immagini, basandosi su tecniche che si rifacevano alla pittura romantica tedesca. In qualità di produttore, Grau realizzava disegni preparatori di tutte le scene dei propri film e ne ideava scenografie e costumi; la sua influenza nella realizzazione di Nosferatu è testimoniata da alcuni articoli apparsi nel 1921 sulla rivista "Der Film", dove si legge tra l'altro, a proposito della scena dell'imbarco delle bare: "Come al solito la direzione della scena non viene affidata al regista Murnau finché essa non è pronta per essere girata. In precedenza il direttore artistico della società, Albin Grau, l'ha preparata fin nei particolari secondo i principi psicologici e pittorici da lui adottati. Ogni dettaglio viene stabilito con rigore scientifico in funzione dell'effetto psicologico che deve produrre nello spettatore". Marca stilistica del film è il controluce, che crea immagini capaci di agire sull'inconscio: lo spettatore doveva percepire la presenza di un 'altro lato' della realtà. L'ombra serviva a mostrare l'invisibile e l'arcano, come nel momento culminante in cui l'ombra della mano di Nosferatu attanaglia il cuore di Ellen: il vampiro è qui una forza incorporea, oscura che s'identifica con la malattia.

[...] All'epoca della sua uscita il film riscontrò un enorme successo (anche se venne ritirato dalla distribuzione su richiesta della vedova di Bram Stoker per il mancato pagamento dei diritti sul romanzo); nel 1927 la nuova uscita del film a Parigi affascinò i surrealisti; e Nosferatu rimane ancora oggi un film inquietante.

Luciano Berriatúa