One Second - Cineclub Arsenale APS

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ONE SECOND

di Zhang Yimou

Durata: 105'
Luogo, Anno: Cina, 2021
Cast: Zhang Yi, Wei Fan, Liu Haocun


Sinossi

Negli anni della Rivoluzione Culturale, Zhang evade dal campo di lavoro forzato e vaga per il deserto per raggiungere un villaggio dove in un cinema, assieme al film Eroic Sons and Daughters, viene abbinato il cinegiornale di propaganda numero 22 in cui compare, anche solo per un secondo, l'immagine della figlia che non lo vuole più vedere dopo che è stato arrestato. Poco prima della proiezione la pellicola viene rubata da una ragazzina, l'orfana vagabonda Liu, che ha bisogno della celluloide per costruire la lampada al fratello più piccolo.


Critica

Era già stato selezionato per la competizione ufficiale della Berlinale del 2019 e poi è stato ritirato all'ultimo momento per "problemi tecnici di post-produzione" che, tradotto, significa che dietro c'è stato l'intervento della censura cinese, probabilmente per come ha mostrato la povertà durante la Rivoluzione Culturale. Nel corso di questi due anni ci sono stati degli aggiustamenti in fase di montaggio e il taglio di un minuto rispetto alla versione precedente ma la critica a quel periodo è già evidente nella battuta sulla figlia di Zhang mostrata nel cinegiornale in cui si sottolinea che "non deve competere con gli adulti". Tratto da un romanzo della scrittrice Yan Geling, One Second rappresenta per il regista cinese un grande ritorno. Non potendolo paragonare alla prima versione, ci si trova davanti a una totale dichiarazione d'amore al cinema. La pellicola, la sua materia soprattutto, è vista come qualcosa di sacro come si può vedere nella scena in cui le parti rovinate sono messe su dei teli e poi asciugate con dei ventagli, ma anche i ritagli che servono per costruire la lampada che può rappresentare la 'lanterna magica' del film. Poi ci sono quelli che possono essere gli omaggi. Il deserto che apre e chiude il film (con un doppio finale che è l'unico limite di un cinema finalmente di nuovo imponente) richiama il cinema esotico d'avventura statunitense degli anni Trenta ma anche quello dei fratelli Cohen (da Arizona Junior a Non è un paese per vecchi) che sono comunque un punto di riferimento per il cineasta cinese.

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