Pacifiction - Un mondo sommerso - Cineclub Arsenale APS

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PACIFICTION - UN MONDO SOMMERSO

di Albert Serra

Durata: 163'
Luogo, Anno: Spagna, 2023
Cast: Benoît Magimel, Pahoa Mahagafanau, Marc Susini, Matahi Pambrun, Alexandre Melo


Sinossi

A Tahiti i tramonti sono di colore rosso fuoco, e le autorità locali sono in fermento a seguito di una voce che si è sparsa in giro: il governo francese sta per ricominciare i test nucleari in Polinesia, che tanto male hanno fatto alle isole nel ventesimo secolo. Al centro della vicenda c'è l'esponente di spicco del governo francese sul posto, l'alto commissario De Roller, che intrattiene rapporti diplomatici sia con i funzionari che con la gente qualunque, in un delicato equilibrio politico e personale.


Critica

Famoso per opere come Historia de la meva mort, La mort de Louis XIV e l'ultimo Liberté, la sua "fuga dal centro" dei gusti popolari prende di solito la forma cronologica di un racconto del passato. Con Pacifiction, Serra parla invece del presente (ma in realtà della Storia tutta) e la sua fuga è invece spaziale, visto che sceglie di rifugiarsi a Tahiti e guardare indietro allo stato della società occidentale con un cannocchiale tagliente e disilluso. Esperienza cinematografica profondamente sui generis, questo trattato esistenziale e post-coloniale ha sfumature da thriller sopito, come di un intrigo inquietante che però serpeggia appena fuori dall'inquadratura. Inquadratura che invece si popola al suo interno di scene di conversazione - cene e night club e incontri - perché la politica per De Roller è una discoteca, una "stanza buia dove la gente non si guarda più".

Serra inserisce comunque qua e là degli scorci stupendi che aprono il campo visivo, tra cui va segnalata una scena in mare tra le onde giganti e i surfisti. Anche lì, però, in sella a una moto d'acqua, De Roller non rinuncia all'abito bianco e non smette di cucire la tela del consenso, nel suo fluire costante di panegirici e florilegi, di "se posso aiutare, con piacere" e "non esitate a chiamarmi". Insieme aristocratico e uomo del popolo, outsider francese e amico dell'isola, Benoît Magimel dà vita a una performance sublime che non solo conferma il suo momento felice (premio César nel 2022 per De son vivant), ma rappresenta per molti versi la forma ultima e definitiva di quei ruoli un po' tutti simili a loro stessi che ha accumulato nella fase adulta della sua carriera.

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