Pauline alla spiaggia - Cineclub Arsenale APS

loading...

PAULINE ALLA SPIAGGIA

di Éric Rohmer

Durata: 94'
Luogo, Anno: Francia, 1983
Cast: Arielle Dombasle, Amanda Langlet, Simon De La Brosse, Pascal Greggory, Féodor Atkine


Sinossi

Granville, Normandia. Un lunedì mattina arrivano in una villetta la trentenne Marion, che attende il divorzio, e Pauline, sua cugina quindicenne. Mentre la ragazza dichiara di non essersi ancora innamorata, Marion attende ancora il grande amore. Sulla spiaggia incontrano Pierre, insegnante di windsurf, che nel passato ha avuto una storia con Marion. Fanno anche conoscenza con Henry, etnologo divorziato che ha presso di sé la figlia per le vacanze. È a casa sua che si presenta l'occasione per discutere dei reciproci punti di vista sull'amore.


Critica

Questo è l'incipit del film della serie "Commedie e proverbi" il cui complemento di titolazione deriva da Chrétien de Troyes e recita: "Chi parla troppo reca danno a se stesso". Questo 'proverbio' potrebbe sembrare un boomerang per un regista considerato dai detrattori 'radiofonico' per il troppo parlato dei suoi film. In realtà Rohmer si colloca al di sopra delle critiche e continua a far parlare molto i suoi personaggi. Anche se qui chi parla troppo, come Pierre, finisce con il rimanere solo su tutti i fronti mentre chi tace, facendo della bugia o della connivenza il proprio scudo, può almeno continuare a vivere. La citazione di Chrétien rimanda al Perceval le gallois girato dal regista in cui il silenzio e la parola erano entrambi dannosi. L'impianto in questa occasione è molto teatrale e i rimandi a Molière (con le storie d'amore di nobili e servi trasformati qui in adulti e adolescenti) così come a Marivaux (con le improvvise agnizioni amorose) sono ben visibili. Peraltro il cancello che si apre all'inizio e si chiude alla fine ha una funzione di sipario senza che però questo spinga il regista a rinunciare a uno sguardo cinematografico. Semmai l'ultima collaborazione con Nestor Almendros finisce con il dedicare una notevole attenzione a una luminosità settembrina che contestualizzi climaticamente l'azione. La preziosità dei dialoghi, in uno dei film più rigorosamente 'studiati' di Rohmer, in cui l'improvvisazione non ha alcuno spazio, e la rilassatezza originata dalla situazione vacanziera, si esplicitano formalmente in un'opera priva, al di là della falsa pista lanciata dal titolo, di un baricentro narrativo. I sei personaggi (i quattro già citati più Sylvain e Louisette), fanno parte di un esagono di cui a turno si trovano a fare da base. Tutti, nella sceneggiatura, hanno una scena di cui sono al centro, tutti hanno il potere di sedurre e ognuno lo adatta alla propria personalità.

mymovies.it