Profondo rosso - Cineclub Arsenale APS

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PROFONDO ROSSO

di Dario Argento

Durata: 123'
Luogo, Anno: Italia, 1975
Cast: David Hemmings, Clara Calamai, Macha Méril, Eros Pagni, Giuliana Calandra, Gabriele Lavia


Sinossi

Marc, giovane pianista, assiste all'assassinio di una parapsicologa ma non riesce a vedere il volto dell'omicida. Mentre indaga aiutato da una bella giornalista, le persone con cui viene in contatto cominciano ad essere assassinate una dopo l'altra. La verità è insospettabile.


Critica

Pur essendo un giallo ben orchestrato, Profondo Rosso ha nella sua struttura qualcosa di indefinibile e magnetico che ha conquistato generazioni di spettatori: le sequenze deliranti delle mani dell'assassino che toccano biglie di vetro, feticci diabolici e bambolotti di plastica e che tracciano linee di trucco nero attorno ai suoi occhi; la sua voce corrotta dalla follia che minaccia Mark da dietro una porta e poi le sequenze degli omicidi orchestrate in modo sadico e snervante; la casa di Amanda Righetti immersa nel buio, mentre la scrittrice si aggira terrorizzata tra le bambole impiccate; il campanello della casa di Helga Ullmann che suona, tagliando il silenzio e preannunciando un massacro; i corridoi dell'appartamento della sensitiva pieni di quadri spaventosi che ricordano il Goya delle Pitture Nere; il "Blue Bar" ispirato a Nighthawks di Edward Hopper e gli interni di Villa Scott, a Torino, che nel film ha il nome più evocativo di villa del bambino urlante, un trionfo di Liberty che evoca cose ormai perdute eppur presenti, in modo inquietante. Il passato sembra essere il tema centrale del film: Helga Ullman sente che in sala conferenze c'è qualcuno che anni prima si è macchiato di un delitto orrendo, e con le sue parole scatena nuovamente la sua furia omicida: e il viaggio a ritroso nel passato dell'omicida diventa, per lo spettatore, un percorso minato nelle proprie paure più inconsce.

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