Return to dust - Cineclub Arsenale APS

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RETURN TO DUST

di LI Ruijun

Durata: 133'
Luogo, Anno: Cina, 2022
Cast: Wu Renlin, Hai Qing


Sinossi

Ma e Guiying conducono due vite similari, anche nelle difficoltà. Lui è un contadino, l’ultimo della sua famiglia a rimanere celibe; lei, donna disabile e sterile, ha superato da tempo quella che è considerata l’età del matrimonio nella Cina rurale. Il loro matrimonio combinato, che unisce due persone abituate all’isolamento e all’umiliazione, sembrerebbe costringerli a una relazione che peggiorerà la vita di entrambi. Invece diviene l’opportunità di elevarsi al di sopra di se stessi e scoprire il loro destino comune. Imparano come diventare compagni intimi, come parlare apertamente, come prendersi cura l’uno dell’altro e persino come sorridere. Tutto questo nonostante il duro lavoro loro richiesto dal loro legame con la terra e le prove che li attendono sul cammino.


Critica

Una storia d’amore improbabile e romantica è al centro del nuovo film di Li Ruijun, girato nel suo nativo Gansu tra dune maestose simbolo di una Cina rurale all’estremo, dove la sopravvivenza materiale è precaria ma i momenti di poesia abbondano. Il film, sesto lungometraggio di un regista che ha un rapporto molto profondo con il suo luogo di nascita, dove ha girato quasi tutti i suoi film facendoli interpretare principalmente da amici e parenti, ha partecipato in concorso alla Berlinale. 
I protagonisti della storia sono due persone di mezz’età: Cao Guiying è claudicante ed affetta da incontinenza cronica, Ma Youtie è un contadino che possiede soltanto un asino. I due sono diventati un peso per le rispettive famiglie, che organizzano un matrimonio frettoloso per potersene liberare. L’estraneità iniziale tra i due sposi – evidenziata chiaramente nella scena in cui imbarazzati devono fare la fotografia per il certificato di matrimonio – si trasforma rapidamente in affetto e completa dedizione reciproca. Siamo intorno al 2010, anni in cui l’emigrazione verso i centri urbani ha privato completamente di valore le rudimentali abitazioni rurali, di cui le autorità hanno cominciato ad incoraggiare la distruzione, offrendo ricompense monetarie ai proprietari. Le case vengono abbattute l’una dopo l’altra, riducendosi a cumuli di polvere – da cui il titolo del film, che ha un significato letterale ma anche allegorico. Ma Cao Guiying e Ma Youtie vanno controcorrente: dopo anni di solitudine e abbandono i due hanno finalmente trovato un compagno di vita l’uno nell’altro e vogliono costruirsi un futuro di coppia in una casa. Con pazienza e determinazione cominciano ad aggiustare una delle case abbandonate; ma appena completato il lavoro arriva il proprietario annunciando che la casa sarà demolita. I due non si scoraggiano e si spostano in un’altra casa che mettono a posto, ma in una sorta di supplizio di Tantalo la storia si ripete e loro sono costretti a muoversi nuovamente. Tuttavia i due sono personaggi di una saggezza antica: non demordono. Tutto quello che la vita gli rovescia addosso lo accettano, con una rassegnazione inverosimile, compensata dal senso di appagamento e dal calore umano che trovano l’uno nell’altro. 
Le stagioni si susseguono – il film è stato girato nel corso di un anno per catturare i cambiamenti nella natura circostante – ed il rapporto tra i due amanti cresce come il grano che faticosamente stanno coltivando. Persino quando Ma è costretto a donare il suo sangue per salvare la vita di un boss della zona, compromettendo la propria, i due non si lamentano. La loro vita è fatta di piccole cose, di momenti delicati e preziosi, che finiscono per nobilitare persino l’ambiente inospitale in cui vivono. Li Ruijun ha dato un’impronta stilistica forte al film, curandone anche la scenografia – e la scena in cui Ma Youtie crea dei giochi di luce mettendo una lampadina in una scatola di cartone bucherellata ed incanta Cao Guiying aggiunge al film un tocco di magia. Ma Youtie e Cao Guiying sono personaggi che normalmente sarebbero di contorno in un film, non i protagonisti. Li Ruijun ha fatto una scommessa presentando una storia d’amore assolutamente improbabile, ma forse proprio per questo ancora più toccante. Anche la scelta degli interpreti è interessante: un’attrice di grande esperienza come Hai Qing ed un attore non professionista come Wu Renlin, zio del regista e contadino. Nonostante le enormi differenze tra i due, l’alchimia funziona e commuove. Sebbene sia difficile accettare che Ma Youtie e Cao Guiying non si ribellino mai al proprio destino, anche quando è ingiusto, non è possibile rimanere indifferenti alla poesia che Return to Dust è riuscito a creare.