Roubaix, une lumiére - Cineclub Arsenale APS

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ROUBAIX, UNE LUMIéRE

di Arnaud Desplechin

Durata: 119'
Luogo, Anno:
Cast: Roschdy Zem, Léa Seydoux


Sinossi

La notte di Natale, il commissario Daoud segnala una vettura in fuoco lungo la strada e prende servizio alla centrale di Roubaix. Louis, nuova recluta fresca di diploma, sonda il nuovo territorio e osserva con ammirazione il suo commissario, un uomo carismatico e pieno di umanità che conosce perfettamente il suo mestiere e la sua città, che si fida del suo istinto e non giudica mai i suoi interlocutori. Un omicidio sordido sconvolge la città. Una vecchia signora è stata assassinata e i sospetti cadono sulle due vicine, Claude e Marie, giovani donne alcolizzate e perdute. Daoud e Louis le interrogano decisi a venire a capo del delitto.


Critica

Oh Mercy! affonda le radici in un fatto di cronaca avvenuto a Roubaix nel 2002 e si ispira al documentario per la televisione di Mosco Boucault (Roubaix, Commissariat central). Attraverso il suo personaggio, lontano dagli stereotipi del poliziotto al cinema, e alle sue deambulazioni notturne, il regista fa un ritratto di Roubaix, la città dove è nato, cresciuto e ha girato tre dei suoi film (Racconto di Natale, I miei giorni più belli, I fantasmi d'Ismael).

Noir con la luce nel titolo originale, Roubaix, une lumiére, reintegra il suo cinema col sociale, fuggito a gambe levate per i libri, le lettere, i fantasmi. Il film dispiega una straordinaria rete di relazioni tra gli elementi del quotidiano, osservati in tutta la loro triviale materialità. Al debutto dispone i frammenti di vita di una città del nord della Francia, depauperata all'estremo, dove crimini e delitti prosperano, poi, progressivamente, quella circolazione caotica di frammenti (una rissa, un tentativo di frode all'assicurazione, una fuga, uno stupro, un incendio volontario) si allinea e cristallizza intorno all'assassinio di una donna. Dopo aver messo insieme brani di informazioni e di emozione, di comprensione del funzionamento della città e della polizia chiamata a tenerne l'ordine, il film infila una lunga traiettoria investigativa ostinatamente decisa a emergere la verità sul delitto commesso sul fondo di una corte miserabile.

Questa maniera singolare di procedere, sul piano della costruzione del racconto, e questo processo intrigante, che combina insieme descrizione sociologica ed esigenza astratta e totale di verità, sono coerenti con l'idea alta che veicola da sempre il cinema di Arnaud Desplechin: la ricerca inflessibile, etica e necessaria dell'assoluto. Alla realizzazione del processo intervengono due contributi maggiori.