Superluna - Cineclub Arsenale APS

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SUPERLUNA

di Federico Bondi

Durata: 101'
Luogo, Anno: Italia, 2024
Cast: Francesca Raffone, Olivia La Terra Pirrè, Antonia Truppo, Lino Musella


Sinossi

Un terremoto che sembra non finire mai ha distrutto un'intera area abitabile italiana, i cui abitanti si sono rifugiati all'aperto, attrezzandosi con tende di fortuna e una baracca adibita ad area comune. Il gruppo forma una sorta di accampamento denominato Isolarotonda, popolato da coppie come un maresciallo e sua moglie, un muratore e una parrucchiera, i gestori di un distributore di benzina e una donna incinta e suo marito, che ha lavorato a lungo in Belgio, con la loro figlia Viola di dieci anni. È proprio dal punto di vista di Viola che la storia si dipana e vede in successione la scomparsa di Pasquale, il migliore amico di suo padre, l'arrivo di un intellettuale che la comunità soprannomina Pigiama e quello di una coetanea di Viola, Anna. Le due bambine stringeranno un'amicizia che le aiuterà a sopravvivere all'emergenza e a venire a patti con alcune esperienze della vita che le aiuteranno a crescere.


Critica

Superluna racconta anche il ricongiungimento di un'anima giovane con la natura e la sua presa di coscienza che "non è il terremoto che uccide, sono le case che crollano" (e chi le ha costruite che non ha saputo prevederne la fragilità), e che "la terra comanda, non noi, e quando esplode è perché non riesce più a trattenersi". Forse, dicono gli adulti a Viola, un giorno ricorderà quel periodo anomalo come un sogno. O forse i giorni dell'Isolarotonda costituiranno un monito a trattare meglio la terra e i suoi abitanti, anche se c'è sempre il rischio che "nessuno abbia imparato nulla", come è successo dopo la pandemia. Il cinema di Federico Bondi, che riesce a girare film a distanze temporali esponenziali, guarda in una direzione diversa da quella di molti altri, non necessariamente ostinata e contraria, ma certamente più attenta al reale (forte anche di una lunga esperienza documentaria), refrattaria alle facili semplificazioni e fedele alla vita nei suoi impercettibili scollinamenti di senso, questa volta filtrati attraverso la sensibilità di una bambina, come in passato (Dafne) attraverso quella di una persona con disabilità. I dialoghi (Bondi firma la sceneggiatura) sono naturali, le ambientazioni credibili, e a fare da coro al regista c'è un cast di ottimi attori che condividono con lui questa visione di cinema, e infatti troviamo alcuni di loro anche nei lavori di altri autori "fuori norma" come Francesco Lagi o Vittorio Moroni, Roberto De Paolis o Paolo Strippoli: da Anna Bellato a Lino Musella, da Carmela Pommella a Vincenzo Pirrotta, da Antonia Truppo a Gabriele Spinelli, più Fabrizio Rongione, che fa onore alla quota di coproduzione belga, e la coppia Francesca De Sapio e Adriano Chiaramida nei teneri panni del maresciallo e signora.

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