The Farewell Party - Cineclub Arsenale APS

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THE FAREWELL PARTY

di Sharon Maymon e Tal Granit

Durata: 95'
Luogo, Anno: Israele, 2014
Cast: Ze'ev Revach, Levana Finkelstein, Aliza Rosen, Ilan Dar, Raffi Tavor


Sinossi

Un gruppo di amici in una casa di riposo a Gerusalemme costruisce una macchina per l’eutanasia per aiutare un amico malato terminale. Quando comincia a spargersi la voce sull’esistenza di questa macchina, sempre più persone iniziano a cercare il loro aiuto e, a quel punto, il gruppo di amici si trova di fronte a un dilemma.


Critica

Gerusalemme. In una casa di riposo per anziani, la vita scorre più o meno tranquillamente (come si conviene, del resto, a qualunque casa di riposo che si rispetti). Ma la monotona serenità della terza età è turbata talvolta dal peso di una malattia, fase conclusiva di un’intera esistenza: una fase che però può rivelarsi fin troppo lunga e dolorosa, riducendo pazienti ottuagenari in condizioni di perenne sofferenza che possono prolungarsi anche per parecchi mesi. Di fronte alle pene patite da amici, compagni di stanza, familiari o congiunti, alcuni anziani dell’istituto si propongono di studiare una soluzione che possa garantire un “finale di partita” dignitoso a coloro che desiderano interrompere la propria agonia ed abbandonare la vita terrena. Così, un piccolo gruppo di ospiti dell’istituto mettono a punto uno strumento semplice quanto efficace: una macchina che inietta potenti dosi di anestetico, conducendo i degenti ad una morte rapida e serena. Ma quella che avrebbe dovuto essere una tantum per aiutare un amico moribondo si trasforma in un’abitudine che comporta anche notevoli rischi.

La morte, drammatico confronto con l’epilogo di un’esistenza, ma anche scelta consapevole nel momento in cui la mente perde il controllo sul corpo, quando la nostra essenza di individui inizia a frantumarsi sotto i colpi dell’età. Tematiche fra le più “alte” ed impegnative di cui si possa parlare al cinema, e che soltanto nell’ultimo decennio sono state affrontate da alcuni fra i più importanti titoli del cinema d’autore internazional. Sorprende non poco, pertanto, la scelta di parlare della morte e dell’eutanasia attraverso gli strumenti dell’ironia e della leggerezza: un approccio insolito e coraggioso, che nelle mani di Tal Granit e Sharon Maymon, coppia di registi e sceneggiatori israeliani, si rivela una formula vincente, in grado di divertire lo spettatore ma al contempo di offrirgli acuti spunti di riflessione sull’argomento.

The Farewell Party dimostra la propria efficacia fin dalla geniale sequenza d’apertura: un’anziana donna, un po’ svanita, risponde al telefono, e dall'altro capo del filo la presunta voce di Dio la informa che è obbligata a rimanere in vita, perché al momento in Paradiso non risultano posti liberi. La donna, un po’ sorpresa ma tutto sommato rassicurata, acconsente a non togliersi la vita, senza immaginare che a chiamarla al telefono non è stato l’Onnipotente, bensì un attempato ma vivacissimo inventore il quale, insieme alla moglie, svolge il ruolo di “angelo custode” per i vecchietti della casa di riposo. È solo una delle numerose, impagabili gag proposte da Granit e Maymon in Mita Tova (titolo originale dell'opera), in cui l’umorismo riesce a raggiungere vette inaspettate in varie sequenze esilaranti che, tuttavia, non sottraggono profondità né tanto meno pregnanza emotiva ad un film delicato ed intelligente. Una riuscitissima commedia sulla morte (ma prima ancora una commedia sul nostro legame con la vita) che sa regalare momenti di irresistibile comicità: fra tutti, la gag del poliziotto che ferma i cinque protagonisti per eccesso di velocità ma rimane interdetto di fronte alle lacrime della neo-vedova complice dell’eutanasia (attribuendole alla paura per la multa), o il maruijana-party notturno organizzato nella serra della casa di riposo da questi simpaticissimi hippy dai capelli bianchi.

Stefano Lo Verme, Cinema.everyeye.it