Una madre, una figlia - Cineclub Arsenale APS

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UNA MADRE, UNA FIGLIA

di Mahamat-Saleh Haroun

Durata: 87'
Luogo, Anno: Francia/Germania, 2022
Cast:


Sinossi

Amina vive da sola con Maria, la sua unica figlia quindicenne nella periferia di N'djaména in Ciad. Il suo mondo già fragile va in pezzi il giorno in cui scopre che sua figlia è incinta. E questa gravidanza, non è desiderata dall'adolescente. In un Paese in cui l'aborto non è solo condannato dalla religione, ma anche dalla legge, Amina si trova ad affrontare una battaglia che sembra persa in anticipo...


Critica

Attraverso un racconto lineare e una messa in scena senza fronzoli, Haroun realizza per la prima volta un film dominato da presenze femminili, dove gli uomini – di contorno – pretendono comunque di esercitare ogni tipo di controllo: dal vicino di casa che cerca in ogni modo di convincere Amina a diventare la sua donna all’imam che la redarguisce di continuo affinché non dimentichi di presentarsi alla preghiera. È un cinema che non ha bisogno di particolari artifici, quello di Haroun, perché rintraccia nella quotidianità di un ambiente oppressivo e ingiusto gli slanci di figure decise a non dimenticare l’importanza, per l’appunto, dei lingui. Attraverso l’odissea di questa mamma e di sua figlia (solamente a fine film si scoprirà come e di chi è rimasta incinta), il cineasta ciadiano sottolinea il combattimento delle donne, condotto in maniera discreta, per tentare di affrancarsi in un sistema che nella migliore delle ipotesi le vuole ai margini, nel peggiore soccombenti, dove ancora oggi i padri decidono di far infibulare le proprie bambine.

Un film lineare, che sfrutta la propria semplicità per evitare qualsiasi caduta semplicistica. E che, nel finale, offre una simbolica via d’uscita alle due protagoniste, rimaste per qualche attimo intrappolate nel dedalo di vicoletti labirintici.

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