AMERICAN NOIR
Toni scuri, corpi senza vita, dark ladies e malinconici investigatori avvolti in lunghi impermeabili. A cavallo tra gli anni '40 e '50 il Noir fu uno dei generi più esplorati e meglio raccontati dal cinema americano, grazie soprattutto ad attori e ad attrici di culto e regie di alto spessore. A Marzo l'Arsenale dedica al genere una rassegna, portando in sala tre pietre miliari del noir a stelle e strisce. Si comincia con Vertigine – Laura di Otto Preminger, nella versione restaurata da Lab80, che vede al centro della storia l'agente di polizia Mark McPherson, chiamato a indagare sulla morte di Laura, uccisa con un colpo di fucile al volto. Ma un giorno Laura ricompare... la vittima dell'omicidio non era lei. Opera seconda di un allora giovanissimo Stanley Kubrick è Il bacio dell’assassino, in cui Davey Gordon, è un pugile la cui carriera sta seguendo una curva discendente tanto da decidere di ritirarsi. In preda ad un sonno agitato, viene svegliato dalle grida di una donna che abita nell'appartamento di fronte. Un incontro destinato a cambiargli per sempre la vita. Chiude il ciclo un capolavoro del genere che quest'anno celebra il suo sessantesimo anniversario, L'infernale Quinlan di e con Orson Welles, che sarà presentato in sala Lunedì 26 alle 21.00 da Paolo Mereghetti, critico cinematografico del Corriere della Sera. Il film si apre con una carica di dinamite che uccide due persone in prossimità di un posto di frontiera proprio mentre sta passando di là un poliziotto messicano. Questi si interessa al caso e scopre così che il capitano Hank Quinlan, incaricato ufficialmente dell'inchiesta, produce prove false a carico di un sospettato. Tenta così di smascherare il suo superiore ma ottiene solo di scatenare la sua violenta reazione.
Vertigine - Laura
di Otto Preminger
Il bacio dell'assassino
di Stanley Kubrick
L'Infernale Quinlan
di Orson Welles