DARK NIGHT
L'ultimo film di Tim Sutton, come già suggerisce il titolo, rimaneggia e riflette sulla strage di Aurora, in Colorado, in cui durante la proiezione di The Dark Knight Rises vennero uccise dodici persone da James Holmes. Le diverse storie che il film racconta sono immerse in un paesaggio vacuo, quasi desolato, in quella periferia americana dove il sogno sembra gradualmente trasformarsi in un incubo ricorrente. È proprio il senso di vuoto che questo film ci trasmette, il vuoto come germe dell'alienazione e della violenza. Tim Sutton magistralmente medita e fa meditare su tale questione con echi che rimandano sicuramente al cinema di Gus Van Sant ma senza emulazione. Il suo è un lavoro delicato e potente, un crescendo di tensione e tragedia che, pur non mostrando mai la carneficina, diffonde il terrore. I dialoghi diventano secondari, quello che più incanta lo spettatore è accentuato dalla magistrale fotografia curata di Hélène Louvart e, paradossalmente, la sensazione di questo horror vacui perenne viene accarezzata dalle meravigliose musiche di Maica Armata che si ripetono come un dolcissimo leitmotiv.
Andreina Di Sanzo, mymovies.it
Dark Night
di Tim Sutton