INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA FOTOGRAFICA FRIZZANTE... DI CHARLOTTE MARIA
Dopo dei lunghi studi in Francia, sono andata a vivere in Italia. In Toscana. A Pisa. Quell’anno fu come una pausa, una parentesi voluttuosa. Feci svariati incontri e imparai a vivere “con calma”, seguendo il ritmo tranquillo di quelli che sanno che il tempo non passa così veloce, o, ancora, forse, di quelli che hanno capito che anche se il tempo passa veloce, questa non è una ragione per corrergli dietro.
Immersa in un gruppo di giovani toscani, io ero la straniera, quella che non capiva tutte le battute, quella che non conosceva tutti i codici. Ma questa posizione leggermente distaccata si è rivelata essere la distanza ideale per osservare, scrutare e cogliere gli istanti di felicità di questi amici che occupano i loro lunghi momenti di ozio forzati ad appro ttare della vita.
Bolle di felicità in un mondo fatiscente, leggerezza di quelli che non hanno che il presente come prospettiva,
dall’altro un folgorante accostamento di immagini naturalistiche e ancestrali che solo la potenza visionaria ed evocativa di Malick poteva realizzare. La forza sovversiva del messaggio evangelico si manifesta poi sia nel cammino di redenzione effettuato dal giovanissimo protagonista di EL CRISTO CIEGO - lm cileno che offre interessanti spunti di ri essione sulla “religiosit ” di quel mondo - sia in maniera ancor più vitale e attualissima in VANGELO di Pippo Delbono. Presentato fuori concorso alle Giornate degli Autori, questo lm magistrale, girato per la maggior parte in un centro di accoglienza per profughi, ribalta “evangelicamente” l’idea che siano i profughi stessi a dover essere salvati e indica che l’unica strada per la nostra salvezza - noi in quanto individui e noi in quanto società - passa attraverso il riconoscimento e l’incontro paritario con coloro che oggi sono considerati ultimi tra gli ultimi. Nell’articolare una riflessione profonda su questi temi, la Mostra ci spinge ad interrogarci sul nostro modo di vivere su questa terra e sul nostro modo di percepire la nostra esistenza in un universo del quale costituiamo soltanto una piccola, in nitesima parte.
queste foto evocano la carezza di una vita vissuta nell’istante.