Prime visioni di settembre - Cineclub Arsenale APS

loading...

PRIME VISIONI DI SETTEMBRE

IL MAESTRO DI VIOLINO

Tratto da una storia vera. Il violinista Laerte si sta preparando da molti anni per entrare nell’orchestra sinfonica più importante dell’America Latina. All’audizione la tensione e il nervosismo lo bloccano impedendogli di suonare. Rimasto senza soldi e senza alternative, Laerte si troverà costretto ad insegnare musica in una scuola pubblica di Heliopolis, la più grande e violenta favela di San Paolo. Gli strumenti sono in cattivo stato e l’ambiente è ostile, ma spicca il talento speciale di due ragazzi: Samuel e VR. Con i suoi metodi di insegnamento anticonvenzionali, Laerte riesce a conquistarsi la fiducia degli studenti, a costruire una relazione con i suoi studenti e con la comunità e riacquista il piacere di suonare. Quando tutto sembra andare per il verso giusto, Laerte scopre che l’orchestra sinfonica ha in programma nuove audizioni.

LUCKY

Lucky segue il viaggio spirituale di un ateo novantenne e dei singolari personaggi che abitano nella sua cittadina sperduta nell’entroterra degli Stati Uniti. Sopravvissuto a tutti gli amici di una vita, Lucky si trova davanti al precipizio della sua esistenza, pronto a un ultimo viaggio alla scoperta di se stesso, e forse a un passo da un vero stato di “illuminazione”.

Esordio alla regia dello straordinario caratterista John Carroll Lynch, Lucky è una lettera d’amore alla carriera di oltre mezzo secolo e alla vita del geniale Harry Dean Stanton, recentemente scomparso, volto e corpo iconico amato da registi come David Lynch (che partecipa anche al film in un ruolo secondario) e Wim Wenders, ma anche una riflessione intima e poetica sulla mortalità, la solitudine, la spiritualità e le connessioni umane.

GIRL

Lara, quindici anni, sogna di diventare una ballerina, una étoile. Con il sostegno del padre, si lancia a capofitto in questa ricerca dell’assoluto. Ma questo corpo non si piega così facilmente alla disciplina imposta da Lara, perché è nata ragazzo… Una delle liete sorprese del festival, per molti “il” film di Cannes 2018. Girl di Lukas Dhont, regista esordiente dalle idee molto chiare, mette in scena una storia di trasformazione fisica che viaggia su due binari: il percorso transgender di Lara (Victor Polster, davvero sorprendente il lavoro sui dettagli, sulle sfumature, su quei piccoli gesti cosi adolescenziali e femminili), psicologicamente e fisicamente complicato, e i durissimi e dolorosissimi allenamenti per diventare una ballerina professionista. Ormoni e danza en pointe; danza en pointe e ormoni. Una routine quotidiana sfibrante, fatta di incredibili rinunce, di mutazioni fisiche. Una quotidianità di continue rimozioni, di identità celate, sognate, disperatamente inseguite.