QUEL CHE RESTA DI UN SOGNATORE. 50 ANNI SENZA MARTIN LUTHER KING
Ci sono frasi destinate a segnare la Storia. Frasi che nonostante il passaggio del tempo riescono a mantenere la loro grande forza. Era il 28 Agosto del 1963, e al termine di una marcia di protesta per i diritti civili, davanti al Lincoln Memorial di Washington, il politico e attivista Martin Luther King gridava al mondo “I have a dream”, parole divenute simbolo della lotta contro il razzismo negli Stati Uniti. Il 4 Aprile si celebrano i 50 anni dall’uccisione del pastore protestante americano, Premio Nobel per la Pace, e in collaborazione con “Utopia, Italy - un nuovo festival per sognatori coraggiosi” promosso dalla New York English Academy, l’Arsenale propone una serie di iniziative ispirate alla sua vita e al suo pensiero. Si parte con il doppio-evento di Martedì 3, “Alì: Raccontando una leggenda”, che vedrà di scena i giornalisti Federico Buffa ed Elena Catozzi, impegnati a raccontare la figura del pugile Muhammad Ali, campione dentro e fuori dal ring, impegnato a promuovere la cultura dell’integrazione razziale e ad esporsi contro la guerra in Vietnam. Il giorno seguente alle 18.30 proiezione ad ingresso libero del documentario di Thomas Friedman, Martin Luther King. I HAVE A DREAM, che racconta la crociata contro le leggi di segregazione razziale negli Stati Uniti, seguito da un incontro con il Prof. Rocco Altieri, studioso del pensiero legato alla nonviolenza e presidente del Centro Gandhi di Pisa.