UN MAESTRO DI MUSICA VISUALE: MICHAEL NYMAN ALL’ARSENALE - Cineclub Arsenale APS

UN MAESTRO DI MUSICA VISUALE: MICHAEL NYMAN ALL’ARSENALE

Anche prima di collaborare con registi quali Peter Greenaway, Michael Winterbottom e Jane Campion, Michael Nyman ha scritto musica dai connotati fortemente evocativi di immagini. Pensiamo alle sortite neo-barocche dei brani scritti per la Campiello Band, alle sonorità pungenti di partiture che mescolavano la grande tradizione elisabettiana di Dowland e Purcell con l’energia del rock’n’roll e del minimalismo, le bizzarrìe neo-dadaiste influenzate dal gruppo Fluxus e i severi studi classici realizzati con Thurston Dart. Musica che attraversava le epoche per raggiungere un risultato assolutamente contemporaneo, dove la stilizzazione estrema degli elementi musicali ben si sposava con quella altrettanto rigorosa delle immagini di Greenaway, secondo un’ottica che rappresenta in pieno l’estetica postmoderna e vede l’artista come il depositario di un passato immenso da mescolare a proprio piacimento senza preoccupazioni di ordine cronologico. Il martellante pianoforte suonato dallo stesso Nyman, i sassofoni ruggenti di David Roach e John Harle, l’infaticabile sezione d’archi e il pulsare pressochè inestinguibile di trombone e basso elettrico costituiscono un sound immediatamente identificabile e personalissimo. Figure sempre scandite, quasi tridimensionali, si muovono nello spazio sonoro con sfrontata baldanza, lontanissime sia dalle avanguardie storiche europee che da banali contaminazioni con il pop. Il linguaggio di Nyman è sempre complesso, utilizza spesso sovrapposizioni poliritmiche di sovrumana difficoltà esecutiva, spesso ama mescolare tonalità diverse omaggiando la politonalità del Primo Novecento. Non è un caso che un autore di musica così fortemente “visuale” abbia successivamente intrapreso lui stesso l’attività di fotografo e regista di affascinanti pellicole dal carattere deliziosamente surreale. Le memorabili partiture scritte per rivestire di nuovi colori classici del cinema come L’UOMO CON LA MACCHINA DA PRESA di Vertov e LA CORAZZATA POTIEMKIN di Eisenstein hanno ulteriormente allargato lo spettro di colori che Nyman riversa nelle proprie partiture, e l’incontro al Cinema Arsenale rappresenta un’occasione unica per poter avvicinarsi direttamente a questo Maestro della Musica d’oggi ed esplorare ancora più a fondo il suo rapporto con il mondo del Cinema.

di Carlo Boccadoro

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