Dai film che ne hanno spettacolarizzato la violenza a veri e propri atti d'accusa, passando per la satira e la parodia. Da sempre il cinema italiano si è interessato al fenomeno della mafia, portando il punto di vista a volte su potenti e spietate famiglie, e altre su magistrati, forze dell'ordine o semplici cittadini che decisero di combatterle e resistere, spesso a costo della propria vita. Senza voler andare troppo indietro nel tempo, e guardando alle ultime stagioni tra cinema e tv, numerosi sono i racconti in cui la mano lunga della criminalità organizzata la fa da padrona. Il caso forse più interessante è Il Traditore di Marco Bellocchio, la storia di Tommaso Buscetta, primo grande pentito di mafia, che dopo gli interminabili applausi al Festival di Cannes ha trionfato con ben sette Nastri d'Argento. Daniele Vicari ha invece ricostruito la vicenda umana del giornalista Pippo Fava nel suo Prima che la notte, mentre con La paranza dei bambini tratto dall'omonimo libro di Roberto Saviano, Claudio Giovannesi mostra come sin da giovanissimi si può diventare camorristi. Le serie tv Gomorra e Suburra, tratte dagli omonimi film, hanno poi riscontrato un successo così alto da aver conquistato anche il pubblico straniero in innumerevoli paesi. Fresco di Concorso Internazionale alla Mostra del Cinema di Venezia, a partire dal 12 arriva sul grande schermo dell'Arsenale in prima visione La mafia non è più quella di una volta, il nuovo grottesco sguardo di Franco Maresco sulla Sicilia di oggi, con il ritorno di alcuni memorabili personaggi di Belluscone, primo fra tutti Ciccio Mira.