As Tears Go By - Cineclub Arsenale APS

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AS TEARS GO BY

di Wong Kar-wai

Durata: 95'
Luogo, Anno: Hong Kong, 1988
Cast: Andy Lau, Jacky Cheung, Maggie Cheung


Sinossi

Ah-Wah è un criminale di media importanza che si muove in una Hong Kong notturna e violenta; è spesso affiancato da altri piccoli gangster, come lui al servizio di uno dei boss della città. Mosca è il suo ‘fratellino’: tra loro non ci sono legami di sangue ma un’amicizia fortissima, oltre a un rapporto di affari. Wah deve spesso tirarlo fuori da situazioni sconvenienti, in cui Mosca finisce a causa della sua irascibilità e dello scarso rispetto di cui gode tra i malavitosi. Improvvisamente, nella vita di Wah entra sua cugina Ah-Ngor (Maggie Cheung, volto frequente nelle opere del regista), giunta in città per una visita medica: tra i due nascerà un legame incestuoso molto passionale e struggente.


Critica

Al suo primo film Wong Kar-wai non è ancora autore ma è già protagonista. As Tears Go By è un mix di stili contrastanti ma vibra di tutta la passione che solo il cinema di Hong Kong degli anni '80 sapeva regalare. Sorta di remake sotto mentite spoglie del Mean Streets scorsesiano, è la storia di Wah, un gangster squattrinato, disilluso e per nulla ambizioso tentato dall'amore per una lontana cugina ma prigioniero di questioni d'onore e del bisogno di proteggere l'avventato Fly, dotato di una propensione rara per cacciarsi nei guai ad ogni occasione. Wong Kar-wai si mantiene nei limiti del cinema commerciale e di genere, con musiche ad effetto - colonna sonora comunque strepitosa, tra il jazz-rock di Teddy Robin Kwan e il remake di Take My Breath Away dei Berlin - e rispettando il canovaccio del noir con tutti i suoi cliché, ma è stilisticamente che reinventa il tutto. Luci al neon, step framing per sbalestrare lo sguardo durante le scene d'azione, inquadrature suggestive e figlie della nouvelle vague (alternate ad altre ancora molto grezze), ossia quelle che diverranno le stimmate di un autore memorabile e che in As Tears Go By si mescolano con effetto inebriante alla spensieratezza del cinema popolare. Superlativo il cast, composto da una Maggie Cheung perennemente struccata e trasformata nella ragazza della porta accanto, un Andy Lau pronto a vestire i panni del super-divo (con tanto di Ray-Ban alla Tom Cruise) e un Jacky Cheung istrione fino all'inverosimile come il Johnny Boy di Bob De Niro prima di lui. Anche se l'autentico protagonista, come sempre con Wong Kar-wai, resta il Fato, un destino ineluttabile che attende personaggi che, quasi consapevolmente, gli vanno incontro, affrontandolo con mirabile autolesionismo e acritica accettazione.

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