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FUTURE BABY

di Maria Arlamovsky

Durata: 91'
Luogo, Anno: Austria, 2016
Cast:


Sinossi

La regista Maria Arlamovsky ha indagato sui desideri e sulle speranze di chi vuole disperatamente avere un figlio. Si stima che dal 1978 cinque milioni di bambini siano nati non attraverso un rapporto sessuale ma grazie all’aiuto della scienza, di farmaci e della tecnica medica.La regista Maria Arlamovsky ha indagato sui desideri e sulle speranze di chi vuole disperatamente avere un figlio. Si stima che dal 1978 cinque milioni di bambini siano nati non attraverso un rapporto sessuale ma grazie all’aiuto della scienza, di farmaci e della tecnica medica.


Critica

Capisco bene perché le persone vogliano avere dei bambini e una famiglia, che lo facciano in una relazione tradizionale, una omosessuale o da genitori single. Adottare un bambino o accogliere un bambino in affido, affrontare la burocrazia e dover dimostrare di avere le motivazioni e risorse necessarie può sembrare difficile a molti e non rappresentare un’opzione per tutti.

Si stima che dal 1978 cinque milioni di bambini siano nati non attraverso un rapporto sessuale ma grazie all’aiuto della scienza, di farmaci e della tecnica medica. Bambini che (nella maggior parte dei casi) sono felici di essere al mondo e non vogliono essere considerati cavie da laboratorio.

Un po’ come la chirurgia estetica, la medicina riproduttiva capitalizza il desiderio di ottenere ciò che non abbiamo e che vogliamo disperatamente. Le speranze e i desideri dei futuri genitori, le promesse di cliniche, ospedali e specialisti, la visione degli scienziati che lavorano in questo ambito, e come questi aspetti interagiscono mi hanno affascinato durante tutto il mio lavoro su Future baby.

Tutti sembrano arrancare sulla loro strada perdendo di vista uno sviluppo generale che se aiuta le nascite, ha anche altre conseguenze sociali, psicologiche ed etiche spesso sottovalutate. Volevo capire dove ci stanno portando gli ambiti in rapida evoluzione della medicina riproduttiva, della genetica e del controllo delle nascite, e credo siamo a un punto in cui è necessario chiederci: fino a dove vogliamo spingerci?

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