I BASILISCHI - Cineclub Arsenale APS

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I BASILISCHI

di Lina Wertmüller

Durata: 84'
Luogo, Anno: Italia, 1963
Cast: Stefano Setta Flores, Antonio Petruzzi, Rosanna Santoro


Sinossi

La piccolissima provincia come riparo dal mondo e dalle responsabilità, rifugio per giovani cresciuti nell'accidia senza lo straccio di un ideale o di un obiettivo che non sia quello di una decorosa sopravvivenza.

Francesco, Sergio e Antonio sono tre giovani privilegiati che vivono in un tipico paesino di provincia, Minervino Murge situato tra la Puglia e la Basilicata: il film è il ritratto della loro vita, ormai troppo intrisa di apatia e provincialismo[1], per poter far loro desiderare davvero di spiccare il volo verso mete più stimolanti.

Infatti, quando un giorno la zia di Antonio, svogliato studente universitario, gli offrirà di andare ad abitare da lei a Roma trasferendo l'iscrizione dall'Università di Bari a quella della capitale, dopo poco tempo egli rinuncerà e farà ritorno al paese, incapace di abbandonare pregiudizi, luoghi comuni e rituali della provincia natia, ormai irreversibilmente radicati nel suo essere.


Critica

Rivedere l'opera prima della trentacinquenne Lina Wertmuller (14/08/1928) fa sempre un certo effetto. Tanto più che la geniale regista romana di padre svizzero, ne firma la regia, il soggetto e la sceneggiatura offrendo un ritratto a tutto tondo delle proprie capacità e conoscenze. Ennio Morricone firma le musiche.

La storia è ambientata nella provincia pugliese e racconta della vita quotidiana di tre ragazzi in attesa di un cambiamento di vita, sospirato ma non profondamente desiderato.

Toni, Sergio e Francesco sono tre amici che, pur appartenendo a famiglie di classi sociali diverse, trascorrono oziosamente la quotidianità degli anni '50/ '60, in attesa perenne di un cambiamento passivo, ma sorseggiando mollemente i piaceri offerti dal vivere in un piccolo paese del Sud di Italia.

A Toni giungerà improvvisa e inaspettata la grande possibilità. Il Paese natio e gli agi consueti avranno il sopravvento.Il film riproduce fedelmente l'Italia del tempo, e anticipa il percorso critico della nostra Nazione, saldamente legata a vincoli familiari e restia a mutamenti generazionali.

L'opera prima della Wertmuller, che in precedenza era stata aiuto regista di Fellini ne La Dolce Vita e 8 1/2, consegna a perenne memoria, le ragioni storiche, del ritardo socioculturale che ancora ci allontana dagli Stati maggiormente progrediti, soprattutto nel Nord Europa. Il film, I Basilischi, rappresenta con feroce ironia, la mentalità e il modo di vivere Italiano, in perenne stato di insoddisfazione, ed in eterna attesa di miglioramento: a condizione che questo non alteri i ritmi acquisiti. Come affermava saggiamente Ennio Flaiano " L'Italia è un Paese dove sono accampati gli Italiani".

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