Il cassetto segreto - Cineclub Arsenale APS

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IL CASSETTO SEGRETO

di Costanza Quatriglio

Durata: 132'
Luogo, Anno: Italia, Svizzera, 2024
Cast:


Sinossi

Il Cassetto Segreto, il film documentario diretto da Costanza Quatriglio, è una storia che parte dalla Sicilia e fa il giro del mondo. Attraversa tutto il Novecento, dà voce ai maggiori intellettuali e artisti dell'epoca, e mostra le immagini dei volti più noti del cinema e della letteratura.

Costanza Quatriglio, apre la biblioteca di suo padre Giuseppe Quatriglio, giornalista, saggista e scrittore, firma storica del Giornale di Sicilia. Quando Costanza decide di donare gli archivi di suo padre alla Biblioteca Centrale della Regione Siciliana, si rende conto dell'inestimabile tesoro conservato per anni nella casa dove è cresciuta. Bobine di pellicola 8mm, fotografie, registrazioni sonore, documenti, che partono dagli anni Quaranta e che fanno un giro del mondo durato quasi un secolo.

Vediamo immortalate personalità come Carlo Levi, Jean Paul Sartre e Leonardo Sciascia. Grandi artisti e star del cinema come Renato Guttuso, Anna Magnani, Cary Grant e Ingrid Bergman. A tutto questo, la regista aggiunge preziose riprese che ritraggono il padre quasi novantenne, effettuate da lei tra il 2010 e il 2011.

Un documentario che unisce memoria personale e memoria collettiva, e che ha Palermo e la Sicilia come punto di partenza e di arrivo.


Critica

Nel gennaio 2022 la regista Costanza Quatriglio decide di donare l'immenso archivio paterno alla Biblioteca della Regione Sicilia, il che comporta un lungo lavoro di catalogazione di libri, articoli, fotografie, filmini, registrazioni e oggetti d'arte appartenuti a suo padre, lo scrittore e giornalista Giuseppe Quatriglio, che aveva viaggiato in tutto il mondo venendo in contatto con Marlene Dietrich e Winston Churchill, Cary Grant e Luchino Visconti, Leonardo Sciascia e Audrey Hepburn, Enrico Fermi e Ingrid Bergman, Charlton Heston e Carlo Levi, Renato Guttuso e Jean-Paul Sartre, nonché testimoniato eventi epocali come il terremoto del Belice o la divisione apparentemente insanabile sancita dal muro di Berlino. Quatriglio padre conservava tutto ciò che riguardava la sua vita professionale e personale, riempendo fino all'orlo la casa-mondo di Palermo in cui la regista è cresciuta. E nel mettere ordine fra le sue cose sua figlia confermerà di avere molto in comune con lui, non ultimo l'amore per il cinema.La camera a mano della regista è inquieta, impaziente, ad un certo punto soccombe al senso di vertigine di fronte alla magnitudine di ciò che ha davanti, e all'immensità di ciò che ha perso. La sua catalogazione minuziosa, quasi ossessiva (come lo era la volontà paterna di archiviare ogni cosa) è anche un excursus attraverso decenni di Storia a rischio di scomparsa, se non verrà ricordata attraverso materiali come quelli raccolti dal padre e filmati dalla figlia, nella comune "vocazione di dare corpo alle parole con le immagini".

La voce di Costanza Quatriglio e la sua immagine, ritratta dal padre e poi autofilmata nella contemporaneità con la collaborazione della direttrice della fotografia Sabrina Varani, attraversano questo fiume di vita e di cultura, entrando e uscendo dalle stanze insieme al padre in sequenze girate fra il 2010 e il 2011, e poi inseguendo la vita contenuta ancora in quei libri, quegli articoli, quelle interviste registrate e filmate su supporti fragili che hanno in comune la caducità, ma che si offrono ancora generosamente all'ascolto. È una scatola magica, questo film che cerca di contenere l'universo in un abbraccio, proprio mentre la regista deve imporsi "l'arte del separare e del distinguere", così difficile quando "devi decidere cosa tenere e cosa lasciar andare" per sempre, anche se non vuoi. Costanza Quatriglio cerca di "sistemare le cose che non si possono dire", ed è il gesto di una figlia che rende immortale la casa del padre proprio mentre si sforza di svuotarla.

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