La sposa nel vento - Cineclub Arsenale APS

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LA SPOSA NEL VENTO

di Giovanni Coda

Durata: 80'
Luogo, Anno: Italia, 2022
Cast: Giulia Vacca, Pasquale Mazzella


Sinossi

La violenza, il sopruso e l’assassinio delle donne, non solo è sempre esistito ma è esistito ovunque ed è difficile ricostruire le storie delle vittime. Un gruppo di donne fra i 15 e gli 80 anni di età in una casa di campagna si confrontano sul passato, sul presente e sul futuro e i loro racconti si snodano tra vita vissuta, cronaca, storia e cocente attualità.


Critica

Il nuovo film del regista e video-artista Giovanni Coda “La sposa nel vento” chiude la trilogia sulla violenza di genere iniziata con “Il rosa nudo”, sulle atrocità naziste viste attraverso la storia vera di Pierre Seel arrestato e deportato perché omosessuale e proseguita con “Bullied to Death”, che affronta il tema del bullismo. Con “La sposa nel vento”, il regista, affronta il tema, drammaticamente attuale, del femminicidio e della violenza sulla donna. Da sempre il lavoro di Giovanni Coda affronta, con il suo cinema sperimentale, argomenti e problemi complessi. Anche questa volta il regista colpisce nel segno. La violenza di genere si manifesta in forme diverse e in contesti geografici, culturali ed economici diversificati, ma è segnata sempre dal mantenimento dello squilibrio di potere tra i generi nella società, con l’obiettivo di costringere le donne a una cieca subordinazione. La ribellione a questo dominio è considerata un affronto da punire, e viene contrastata con la condanna all’oblio, alla morte. Il film si sviluppa in un’alternanza di linguaggi tipici del lavoro di Coda: le testimonianze e le interviste si alternano alla danza e alla recitazione, alla poesia, con il contributo di bravi attori in particolar modo Serra Yilmaz e Lorenzo Balducci. Realtà e finzione si intrecciano per abbracciare un lungo periodo di tempo che dà la dimensione della piaga sociale dura a morire. “Assistiamo ancora oggi all’annientamento fisico e simbolico dell’Essere Femminile, con una frequenza e brutalità che ha oltrepassato il livello dell’emergenza”, spiega Giovanni Coda.

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