L'estate di ClÉo - Cineclub Arsenale APS

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L'ESTATE DI CLÉO

di Marie Amachoukeli-Barsacq

Durata: 84'
Luogo, Anno: Francia, 2023
Cast: Louise Mauroy-Panzani, Ilça Moreno Zego, Abnara Gomes Varela, Fredy Gomes Tavares


Sinossi

Cléo ha sei anni e trascorre le giornate con la tata Gloria, una signora capoverdiana arrivata in Francia per lavorare. La mamma della bambina non c'è, il padre è spesso assente per lavoro e tra Cléo e Gloria il rapporto è simbiotico. Quando la donna è costretta a tornare a casa per occuparsi dei figli, Cléo le fa promettere che si rivedranno presto. L'estate successiva, così, la bambina vola a Capo Verde con il permesso del padre, ospite di Gloria e dei suoi figli Fernanda, ventenne sul punto di partorire, e César, adolescente furioso con la madre per averli lasciati da piccoli. Presto per Cléo la gioia di riabbracciare Gloria si trasforma nel dolore per doverla condividere con altri e la sua estate diventa un complicato ma inevitabile percorso di crescita.


Critica

La regista francese Marie Amachoukeli (al secondo film dopo il lavoro a sei mani Party Girl) rielabora i suoi ricordi d'infanzia e racconta la storia di un amore assoluto, visto dalla prospettiva bassa e miope di una bambina. Cléo (interpretata dalla dolcissima Louise Mauroy-Panzani) ha un problema alla vista e nella prima scena si sottopone a una visita oculistica per cambiare gli occhiali: metafora evidente (simile a una analoga vista in Fuocoammare di Rosi) con cui Amachoukeli sottolinea l'importanza dello sguardo nel film. Sguardo ravvicinato, come quello della macchina da presa che riprende da vicinissimo i volti delle due protagoniste, e sguardo dal basso (e da vicino, essendo miope) della piccola Clèo, che nel corso del film impara che crescere significa soprattutto osservare le cose in prospettiva. L'estate di Cléo segue due personaggi sradicati: Gloria dalla sua terra, costretta ad affidare i figli alla madre per trasformarsi a sua volta in una madre surrogata, e Cléo dai suoi affetti, senza più la mamma e con un papà amorevole ma assente. Il loro rapporto, come dimostrano le immagini ingombre dei loro volti in primissimo piano, riempie i vuoti delle loro vite, e nel momento in cui finisce lascia una voragine impossibile da colmare.Narrativamente, la scelta più interessante del film consiste così nel viaggio di Cléo a Capo Verde, un'idea nata dalle discussioni della regista con l'interprete di Gloria, Ilça Moreno Zego: compiendo un tragitto al contrario rispetto a quello solito degli adulti (e in tal senso Marie Amachoukeli è brava a sottolineare in più momenti la natura economica del legame fra Gloria e il padre di Cléo), Cléo vive un'avventura tra il letterario (la sua è un'inevitabile fase di passaggio da romanzo di formazione) e il realistico.

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